Pescara. Rinviati a giudizio il sindaco di Farindola e l’ex sindaco di Penne, implicati nell’inchiesta ‘Vestina’. Per il Gup Sacco, insieme all’ex assessore pescarese Petrucci, i due sarebbero coinvolti in un giro di corruzione ed estorsione per appalti legati all’urbanistica e ai servizi sociali della comunità montana.
Il sindaco di Farindola, Antonello De Vico, l’ex assessore provinciale e comunale di Pescara Rocco Petrucci, e l’ex sindaco di Penne, Ezio Di Marcoberadino, sono stati rinviati a giudizio dal gup del tribunale di Pescara Maria Carla Sacco, nell’ambito dell’inchiesta ‘Vestina’ per vicende legate all’urbanistica e all’edilizia al comune di Penne e alla Comunità Montana Vestina, relativamente all’affidamento di un appalto riguardante i servizi sociali. Nell’aprile del 2010 l’inchiesta portòagli arresti domiciliari, tra gli altri, dello stesso De Vico. Ben 17 gli imputati, accusati a vario titolo di reati che vanno dalla corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, all’abuso d’ufficio, al falso, all’estorsione. Oltre a 3 già citati, nel processo che prenderà il via il 6 giugno 2013 davanti al tribunale collegiale di Pescara saranno sotto accusa gli ex assessori comunali di Penne Alberto Giancaterino, Femio Di Norscia e Giuliano Evangelista, gli imprenditori Ettore, Guido e Nicola Pierdomenico, l’imprenditore Roberto Cecamore, il tecnico comunale Antonio Mergiotti, l’ingegnere capo Piero Antonacci, l’ex consigliere comunale Roberto Di Fabrizio, il legale rappresentante della B.A. Dieci Srl (poi Thymos Srl) Vittorio Di Carlo, l’allora presidente del Cda dell’Istituzione per i Servizi Sociali della Comunita’ Montana Vestina Franco Mezzanotte, l’imprenditore Daniele Mazzetti, l’allora direttore dell’Istituzione della Comunita’ Montana Vestina Arturo Brindisi.