Le motivazioni. “Non c’è un primario e si lavora con 6 unità infermieristiche in meno rispetto a quelle previste dalla normativa. Il reparto di Medicina dell’ospedale di Pescara torna a far parlare di sé. Ed i numeri, paragonati ad altre divisioni, fanno davvero paura. Infatti, la carenza di personale e il sovraffollamento dei pazienti possono rendere la degenza ospedaliera nel reparto insopportabile, nonostante lo sforzo che il personale medico ed infermieristico deve sopperire ogni giorno”, spiega il vice presidente della commissione sanità Pettinari.
“La mancanza del Primario viene colmata da un capo dipartimento ma che può essere presente solo alcuni giorni a settimana, e che comunque non può sopperire alle funzioni del Primario. Così uno dei reparti più affollati dell’ospedale deve andare avanti senza una reale programmazione e senza coordinamento. Il Personale medico, inoltre, è ridotto a 7 unità e quello infermieristico ad 11. Numeri che sono ben inferiori a quelli previsti nel piano aziendale, dove sono previsti ben 17 infermieri. Come se non bastasse, il reparto dovrebbe ospitare 34 posti letto ma non ci sono mai meno di 45 pazienti e si sono toccate punte anche di 50 /52 pazienti ricoverati”.
“Questi pazienti in surplus vanno dislocati in altri reparti, così da costringere il, già carente, personale medico a dover girare per i piani e le corsie di tutto il nosocomio facendo perdere tempo e sicuramente rendendo gli interventi meno repentini. Questi numeri fanno ancora più paura se paragonati a quelli di altri reparti, come per esempio quello di Pneumatologia, dove abbiamo una stima di 8 pazienti per reparto con ben 5 medici di corsia e 11 infermieri più 2 con contratto part time”.
“Questa disorganizzazione nella divisone del personale”, conclude Pettinari, “interferisce in maniera sostanziale con l’erogazione del servizio che non è in grado di mantenere gli standard di efficienza previsti, nonostante gli sforzi immani del poco personale presente. Chiediamo pertanto che si dotino i reparti delle risorse necessarie a garantire la giusta assistenza. Quindi raddoppiare il numero dei medici, prevedere almeno 17 infermieri come previsti dal piano e i relativi Operatori Socio Sanitari”.