Caramanico. Dopo la caduta dell’enorme masso, staccatosi mercoledì sera dalla vallata dell’Orte e finito sulla strada regionale 487, nel paesino ai piedi del Morrone si temono frane di più grossa intensità dovute alle piogge e ai probabili smottamenti. Chiesto un sopralluogo alla Provincia.
Il masso di 4 metri che mercoledì poco dopo le 21:00 (e non ieri, come erroneamente riportato in precedenza) si è staccato dalla pendice nord della vallata dell’Orte, cadendo rovinosamente al centro della strada regionale 487, dopo aver distrutto una struttura in cemento in servizio all’Anas, ha scosso l’intera popolazione di Caramanico e dell’area circostante.
Solo per fortunata coincidenza, infatti, nel punto in cui la roccia è precipitata non transitavano automobili o persone. Si tratta della rotatoria all’uscita del paese, posta tra due tunnel che portano verso il vicino comune di Sant’Eufemia a Maiella, a poche decine di metri da una pizzeria e un bar che attraggono molte persone nel circondario. Tanti, infatti, gli abitanti della zona che ringraziano la sorte per aver evitato la strage. L’episodio ha trovato molta risonanza, come si evince anche dalle pagine Facebook dei residenti che hanno fotografato l’incidente. E i commenti si replicano fra loro: “E’ caduto da zicrossi e si è fermato sulla rotonda del Lampioncino”, scrive uno dei ragazzi che frequenta solitamente i due locali, “se passava qualcuno in quel momento secco lo faceva”. “Da pazzi, io prenderei come un allarme serio”, gli ribatte un amico, “So che il comune di Caramanico a breve assegnerà i lavori di consolidamento, tocca muoversi prima del previsto”, si augura ancora il giovane.
In attesa del presunto intervento comunale, il gruppo Pd alla Provincia di Pescara ha richiesto al presidente Savini di convocare urgentemente una seduta straordinaria della commissione ai Lavori Pubblici per verificare la situazione del versante franoso. Timori giustificato anche dal ritrovamento da parte dei vigili del fuoco, che all’alba del giorno dopo il distaccamento hanno controllato il pendio circostante, di altri di ulteriori blocchi rocciosi instabili lungo la parete, che dovranno pertanto essere rimossi prima della riapertura del tratto stradale. “È evidente che quanto accaduto desta preoccupazione e timori che possano ripetersi nuove frane, che metterebbero seriamente a rischio l’incolumità dei cittadini della zona”, afferma il capogruppo Pd Antonio Di Marco, “per questo, e per evitare eventuali nuovi danni e disagi alla circolazione, abbiamo richiesto al presidente Savini di effettuare il prima possibile un sopralluogo, per verificare potenziali altri punti critici e per avere contezza dei lavori da effettuare e dei tempi in cui potrà essere ripristinata la normale circolazione”. “Secondo quanto dichiarato dagli esperti, poi, il crollo sarebbe stato causato anche dalle forti precipitazioni dei giorni scorsi e, quindi, alla luce del fatto che stiamo andando in contro all’inverno, vogliamo sapere se e quali misure verranno prese per evitare nuovi e pericolosissimi incidenti, come quello accaduto mercoledì scorso”, conclude Di Marco.
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