Un breve corteo della marineria e dei balneatori pescaresi si è dispiegato, nel primo pomeriggio, dalle banchine del porto canale fino al porto turistico, dove si sta tenendo la convention regionale di Confindustria. All’incontro, infatti, prende parte il ministro alle Politiche Agricole Mario Catania, al quale le due categorie vogliono far arrivare le rimostranze di chi è minacciato dalla direttiva europea Bolkestein e la sofferenza di chi è costretto da mesi alla paralisi economica e lavorativa a causa del mancato dragaggio.
A Catania, nelle ultime ore, il governatore e l’assessore regionale Chiodi e Febbo hanno chiesto che il ministero anticipi alla regione i rimborsi per il fermo biologico spettanti agli armatori. E dal palco del Marina, dove si tiene la convention degli industriali, il ministro, “non direttamente competente” per le due questioni, ha detto che riporterà ai ministri competenti “le considerazioni e le esigenze espresse” dalle due categorie per vedere se c’e’ la loro “disponibilita’”. Al ministro, che era a conoscenza delle due questioni, è stato consegnato un documento dell’Associazione armatori da parte di Mimmo Grosso ed ha risposto ad una serie di quesiti sulla Bolkestein posti da Riccardo Padovano, della Sib Confcommercio. Per quanto riguarda la richiesta di anticipo del fermo biologico dal primo gennaio al 15 febbraio, per andare incontro alle necessità di chi va in mare, il ministro ha spiegato che “va valutata con la Comunità europea e deve essere appoggiata su basi scientifiche. Il fermo non è solo funzionale ai pescatori ma anche e soprattutto al recupero della risorsa biologica”, ha osservato, “deve essere fatto secondo una base scientifica solida”. E poi ha concluso rispondendo ai giornalisti: “Ci vuole speranza per Pescara, anzi la città deve avere più che speranze, certezze”.
Il Comune di Pescara ha ufficialmente concluso la fase della Valutazione Ambientale Strategica sul Piano Regolatore portuale. Gli uffici hanno, infatti, contro-dedotto le sette osservazioni giunte, rinviando gli atti alla Regione Abruzzo la quale, entro fine mese, emanerà il decreto di approvazione della Vas che, a quel punto, tornerà alla Capitaneria di porto per l’adozione, per poi procedere all’approvazione definitiva del Piano da parte del Ministero delle Infrastrutture e della Regione Abruzzo.
Un iter lungo e complesso che oggi compie un altro passo in avanti per dotare la città di una infrastruttura portuale nuova e, all’avanguardia, in grado di offrire spazi e servizi alla flotta peschereccia, ma anche alle navi commerciali e passeggeri.
“La situazione del porto di Pescara è ormai drammatica” ha sottolineato il sindaco Luigi Albore Mascia. “Da oltre un anno e mezzo stiamo ormai combattendo, giorno dopo giorno, accanto alla marineria e agli operatori commerciali, una battaglia contro la burocrazia che sembra frapporre ostacoli al dragaggio del nostro porto ogni qualvolta stiamo per raggiungere il traguardo. Ma non ci arrendiamo e, mentre continuiamo a sostenere la necessità di procedere con la rimozione dei fanghi depositatisi sui fondali, abbiamo continuato a lavorare, con l’assessore delegato Vincenzo Serraiocco, sulla procedura della Valutazione Ambientale Strategica, compiendo i passi istituzionali per dare a Pescara un vero porto, che sappia porre rimedio ai danni procurati dalla diga foranea”.