“È pericoloso e disonesto – spiega l’assessore – dire che ci sono tagli nel sociale quando in realtà si sta protestando per delle modifiche di un servizio sanitario. Bisogna porre estrema attenzione a non confondere ingiustamente due sfere, quella sanitaria e quella sociale, che sicuramente si integrano e si avvicinano in certe situazioni, ma che non sono assolutamente la stessa cosa”.
“La protesta nell’area Vestina – prosegue la Sclocco – fa riferimento a bambini e ragazzi, ma i presunti tagli cui il comitato promotore si riferisce realmente sono dei cambiamenti intervenuti sulla riabilitazione sanitaria (e non sociale) degli adulti. In merito a questo, posso chiarire che il tavolo di monitoraggio sanitario ha stabilito che la riabilitazione sanitaria per gli adulti è impropria poiché limita la possibilità per i bambini ed i più giovani di usufruire di questo servizio. La ratio nel definire la riabilitazione sanitaria per gli adulti non più dovuta sta nella necessità di dare più spazio ai bambini e ai ragazzi che attraverso la riabilitazione sanitaria hanno la possibilità di migliorare, mentre per gli adulti risulta più efficace sviluppare attività per impiegare il tempo e vivere la propria vita. E qui, entra in gioco il sociale, che può fornire e garantire questa possibilità”.
“Su questo tema ho avuto modo di parlare e avere scambi con i promotori di questa protesta e rimango basita nel sapere che tornano a parlare di tagli al sociale quando non ci sono. Mai la Regione Abruzzo ha investito nel sociale come negli ultimi 3 anni. Sebbene ora gli adulti non possano più usufruire della riabilitazione sanitaria, di certo non li lasciamo soli ed anzi, il Piano Sociale regionale, offre tutti gli strumenti in termini di risorse e indicazioni per sviluppare azioni volte a fargli vivere il loro tempo in maniera propria, fruttuosa e serena. Il Piano Sociale, infatti, mette a disposizione degli ambiti socio-distrettuali numerose risorse e sempre all’interno del Piano sono indicate tutte le azioni da poter mettere in campo per usufruire dei fondi e farne strumenti per sostenere le fragilità di adulti e bambini. Tra queste possibilità, per fare un esempio, ci sono i centri diurni, che numerosi ambiti in tutto il territorio regionale hanno aperto, per garantire in strutture convenzionate con i comuni, quindi in maniera gratuita, ai disabili adulti di poter usufruire di attività di vario genere, sia la mattina che il pomeriggio”.
“Il Piano Sociale 2016/2018 ha un fondo di 30 milioni e la voce disabilità è dieci volte più alta delle altre voci” – conclude la Sclocco.
30 MILIONI DI EURO ANNUI PER I SERVIZI GESTITI DAGLI AMBITI SOCIALI E DAI COMUNI
38% DELLE RISORSE COMPLESSIVE (OLTRE 17 MILIONI DI EURO) SONO INVESTITI NELL’AREA DELLA DISABILITÀ:
– 10 MILIONI PER ASSISTENZA SCOLASTICA SPECIALISTICA
– 4,6 MILIONI PER ASSISTENZA DOMICILIARE
– 2 MILIONI PER I CENTRI DIURNI