Manoppello. Si terrà il l’Assemblea delle Città in Terra cruda sabato 11 novembre, a partire dalle ore 10:00 presso la Sala Wojtyla in Piazza Zambra, a Manoppello Scalo.
Per l’occasione si terrà un Convegno per parlare di azioni congiunte tra le Regioni Abruzzo, Marche e Sardegna per la tutela e valorizzazione dell’architettura in terra cruda in Italia, finalizzate in particolare all’adozione di normative regionali e nazionali in materia.
E’ prevista la partecipazione di sindaci dalle varie Regioni, la Delegazione della Sardegna è composta da almeno 10 sindaci.
Per l’occasione il CEDTerra di Casalincontrada presenterà la mostra ‘Le case di terra paesaggio di architetture’ e il calendario terra cruda 2018.
Al termine del Convegno, nel pomeriggio, si farà il tour delle case in terra cruda di Manoppello.
Sono circa 40 i Comuni che aderiscono all’Associazione internazionale Città della terra cruda, che valorizza la cultura della Terra cruda e il patrimonio e i valori dei territori che appartengono a questa cultura, promuovendone lo sviluppo sostenibile.
In Abruzzo le case in terra cruda sono presenti in gran parte delle province di Chieti, Pescara e Teramo; si diffusero in modo massiccio nella prima metà dell’800, quando si verificò un notevole frazionamento dell’unità poderale classica che, di conseguenza, moltiplicò la “domanda” di case coloniche.
L’esigenza di soddisfare tale domanda al minimo costo possibile, portò alla diffusione della edificazione con impasto di terra cruda e paglia, certamente la meno costosa dell’epoca. Un’indagine ISTAT del 1934 attestava che le case di terra costituivano ancora il 20% del patrimonio edilizio abruzzese, processi di urbanizzazione e la conseguente “deruralizzazione” degli anni ’50 e ’60 innestarono un processo di abbandono e sostituzione dei vecchi manufatti in terra cruda.
Oggi le Case di Terra sono “episodi” isolati nelle campagne abruzzesi, testimoni di una memoria contadina che il centro di documentazione intende conservare, tutelare e valorizzare a fini culturali e turistici.
Il Censimento promosso dalla Regione Abruzzo tra il 1996/1999 ne individua ancora 800 sul territorio di 40 Comuni.