Pescara. Manifestazione di protesta, stamattina, presso l’assessorato alle Politiche sociali contro la distrazione di 2milioni di euro dal fondo regionale per la non autosufficienza. Tante le conseguenze per disabili e assistenti: in 6 mesi hanno chiuso i battenti 46 cooperative.
Tanti soldi, quasi non si sa quanto, mancano dal fondo regionale destinato dall’assessorato alle Politiche sociali ai servizi per le persone non autosufficienti. Per la consigliera regionale Pd Marinella Sclocco, che questa mattina ha guidato la protesta di associazioni, cooperative e enti d’ambito verso gli uffici pescaresi dell’assessore Paolo Gatti, “mancano 10
milioni di euro nel bilancio della Regione, risorse che occorrono per gestire sociale e integrazione socio-sanitaria”. In misura minore, ma ugualmente decisiva, quasi 2 milioni di euro mancherebbero dal fondo nazionale per le non autosufficienze riferito all’anno 2010, finiti per ripianare altri buchi e ora mancanti per saldare servizi già effettuati nel 2012 da piccoli Comuni e cooperative impegnate nell’assistenza sociale. Gli ambiti sociali territoriali, invece, sono ancora in attesa dei fondi del 2009 per il pagamento dei servizi inclusi nei piani di zona. Le conseguenze si fanno sentire pesantemente: “Oggi il capitolo è a zero”, spiega Sclocco, “quindi niente rimborsi per chi si occupa di erogare il servizio. Già dal 1 gennaio al 30 giungo di quest’anno 46 cooperative hanno chiuso battenti, grave danno per le famiglie che devono gestire ora i propri congiunti senza il supporto di personale qualificato, peraltro caduto in disoccupazione”.
L’annuncio della manifestazione è riuscito a sollecitare le promesse dell’assessore Gatti, ma non a soddisfare le parti scese in piazza: “Le cifre che l’assessore ha promesso di rimpinguare nel capitolo, non basteranno forse neanche a coprire le prestazioni già svolte e mai pagate”, sostiene la consigliera Pd. Prima della manifestazione, inoltre, la delegazione composta anche dall’assessore comunale aquilano Stefania Pezzopane è stata ricevuta dal presidente della commissione regionale Politiche sociali Nicoletta Verì, che ha annunciato il trasferimento di 8,6 milioni. “Non basteranno a garantire la continuità del servizio”, ribatte Marinella Sclocco, “si tratta di una sorta di pagamento di un debito pregresso da essi stessi generato con il distoglimento di economie da quel capitolo in favore di altro, impropriamente, seppur destinato al Sociale”.