Pescara. Nessun via libera “a scatola chiusa” per la variante e la sanatoria di opere connesse alla realizzazione di due centrali idroelettriche sul fiume Pescara in corso da circa quattro anni sui territori comunali di Spoltore, San Giovanni Teatino e Cepagatti. A frenare l’iter autorizzativo sono stati i rappresentanti dei comuni coinvolti che in sede di conferenza dei servizi hanno chiesto approfondimenti tecnici trattandosi di sanatoria di alcune opere eseguite dalla ditta “Energia Verde” in grave difformità a quanto previsto dall’autorizzazione rilasciata dalla regione Abruzzo nel 2008 e varianti connesse alla realizzazione di casse di espansione del fiume Pescara per ridurne il rischio idraulico generato dalla modifica dell’alveo del fiume.
Nel corso della riunione non si è condiviso l’iter avviato, dal momento che l’autorizzazione paesaggistica è stata rilasciata senza che ci sia stata la valutazione d’impatto ambientale (Via). I Comuni hanno ritenuto utile agire con un spirito di coesione istituzionale che vedrà la formazione di un gruppo tecnico intercomunale che definisca una istruttoria condivisa ed unitaria, anche al fine di effettuare approfondimenti in merito alle opere da sanare e a quelle da realizzare in variante dell’approvato. Lo spirito delle amministrazioni di Spoltore, San Giovanni Teatino e Cepagatti rimane quello di riqualificare ambientalmente un’area che ha visto una pesante modifica dei propri connotati naturalistici a causa della costruzione delle dighe con l’abbattimento di centinaia di alberi.
Si è dunque chiesta la sospensione delle attività della conferenza dei servizi per approfondire soprattutto i contenuti progettuali, necessari e propedeutici, per l’acquisizione del parere, oltre alla necessità di attivare immediatamente la procedura di Valutazione di impatto ambientale (Via).