Nell’aula numero 1 del Palazzo di giustizia, davanti al tribunale collegiale di Pescara presieduto dal giudice Antonello Di Carlo, questa mattina sono stati ascoltati i testimoni indicati dagli avvocati difensori di Luciano D’ Alfonso e del suo ex braccio destro Guido Dezio. Il processo Housework, ricominciato dopo la pausa estiva, riguarda presunte tangenti negli appalti pubblici al Comune di Pescara e coinvolge venti imputati, tra cui D’Alfonso, Dezio e gli imprenditori Carlo e Alfonso Toto.
Nel mirino degli inquirenti il bando del 2007 per la riqualificazione dell’area di risulta e i due ricorsi presentati dal senatore Andrea Pastore, dall’associazione Codici e da alcuni consiglieri comunali. Su quest’argomento è stato sentito come testimone il professore Vincenzo Cerulli Irelli, che ha parlato anche del rapporto tra la Margherita e la Fondazione Europa Prossima, soffermandosi sulla delicata questione dei finanziamenti. Il docente ha specificato che, in assenza di una legge specifica che disciplini la materia, ci si è affidati al diritto comune. ha sostenuto, inoltre, che “i finanziamenti sono leciti quando il partito e l’associazione perseguono gli stessi obiettivi”.
A sfilare tra i testimoni anche l’avvocato Stefano Civitarese, che ha prodotto una relazione scritta sui project financing dei cimiteri e dell’area di risulta. Le aspettative maggiori erano concentrate tutte sul ruolo dell’imprenditore e attuale presidente della Confindustria di Pescara Enrico Marramiero. Marramiero ha spiegato ai giudici i motivi che, a suo tempo, lo convinsero a non partecipare al bando per il restyling dell’area della vecchia stazione ferroviaria. Il testimone ha inoltre riferito che l’ex sindaco aveva più volte invitato gli imprenditori a partecipare alle gare d’appalto cittadine nel corso della presentazione ufficiale del Rapporto Pescara 2006. Infine Marramiero ha sostenuto di aver incontrato D ‘Alfonso anche in luoghi diversi dal Comune: nell’elenco figura l’hotel Duca D’Aosta e l’area davanti la basilica di San Cetteo. Al centro degli incontri, come ha riferito il numero uno di Confindustria, anche la cordata di imprenditori per rilevare la Pescara Calcio.
Daniele Galli