Sequestrati a settembre 2011, quando l’inchiesta sul riciclaggio aperta dalla Procura di Pescara aveva travolto i fratelli Michele, Sebastiano e Pasquale Granatiero, concelandone anche conti correnti e beni per un totale di circa 20 milioni di euro. Ma a riaprire i battenti dei noti era stato il tribunale del Riesame, dopo che la Cassazzione aveva annullato, con un rinvio, il primo provvedimento. A questa sentenza, il Pm Gennaro Varone aveva presentato ricorso, chiedendo che i sigilli non venissero tolti. Oggi il nuovo pronunciamento della Cassazione, che ha rigettato le richieste del pubblico ministero. Una decisione, per ora, senza spiegazioni: solo tra una settimana, si apprende dal tribunale, si potrà sapere la natura della sentenza della Corte.