“Le istituzioni stanno lavorando per andare incontro alle richieste della marineria, sfiancata dalla chiusura del porto e ormai al collasso dal punto di vista economico. In questi giorni la Regione sta valutando, tra l’altro, la possibilità di prolungare di due mesi il fermo pesca, per consentire al Governo di portare avanti le operazioni di dragaggio del porto di Pescara mentre ha già garantito che i primi giorni di ottobre erogherà agli operatori le somme relative al fermo attuale, che scade il 6 ottobre. Sono in corso ulteriori approfondimenti per capire se e in quali tempi possono essere accolte le istanze degli armatori, che spaziano dal rimborso spese per i danni subiti, al pagamento delle spese di bunkeraggio fino alla erogazione della cassa integrazione guadagni”. Sono le rassicurazioni che il presidente della Provincia di Pescara, Guerino Testa, il sindaco Luigi Albore Mascia, il consigliere comunale e regionale Lorenzo Sospiri e il presidente della Camera di commercio Daniele Becci hanno fornito oggi ai rappresentanti della marineria. C’erano anche i consiglieri comunali Armando Foschi e Massimo Pastore e il comandante della Capitaneria di porto Luciano Pozzolano, anche lui disponibile ad andare incontro agli armatori ma categorico sul fatto che, nelle condizioni attuali dei fondali, il porto non può essere riaperto. La marineria ha ribadito che non c’è più un minuto da perdere e ha annunciato che gli armatori sono pronti a tornare in mare, il 6 ottobre, anche violando l’ordinanza, perché hanno bisogno di lavorare e sono sul lastrico. L’ipotesi di un nuovo fermo – hanno detto – sarà presa in considerazione solo se sarà assicurata l’erogazione mensile di ulteriori indennizzi. Tutte le istituzioni presenti hanno garantito che c’è il massimo impegno a vagliare ed esaudire le proposte, purché abbiano i requisiti di legge per essere accolte, e hanno convocato una nuova riunione per il 28 settembre con la partecipazione anche degli assessori regionali Masci e Febbo e del dirigente del Comune Gaetano Silverii a cui si chiede di accelerare l’iter per ciò che riguarda la cosiddetta “truffa del pesce” al mercato ittico. I fondi attesi per questa vicenda rappresenterebbero per la marineria una sorta di mamma dal cielo – è stato detto durante l’incontro. Quanto al dragaggio si attende ora dal Consiglio dei ministri il via libera all’incarico al Provveditorato alle opere pubbliche che così potrebbe pubblicare il bando e avviare i lavori, seppure con una copertura parziale della somma complessiva necessaria a scavare 200mila metri cubi di materiale.