Poteva allungarsi, nel peggiore dei modi, l’elenco degli incidenti attribuibili a Medea, la violenta perturbazione che ha flagellato l’intera regione per due giorni. Tra edifici allagati e strade inondate, in tanti sono stati a rischiare conseguenze anche gravi. Lo sa bene uno dei calciatori che sabato pomeriggio era al Poggio degli Ulivi per una partita di calcio. Il noto centro sportivo di Città Sant’Angelo, dove fino alla passata stagione si allenava anche il Pescara, ospita tantissimi campionati amatoriali e dilettanti e partite amichevoli. Sul campo 3, il primo ad essere stato costruito e ora rimasto a valle della collina, si stavano sfidando due squadre iscritte ad un triangolare aziendale che si disputa tutti i sabati alle 14:30. Alle 16:10 circa, al 20esimo minuto della seconda partita in programma. Il muro di terra alle spalle del terreno di gioco ha ceduto, allentato dalle piogge cadute incessantemente nelle ore precedenti, riversando una colata di fango sul terreno di gioco. Un avvenimento senza preavviso, dovuto esclusivamente alla forza straordinaria dell’ondata di maltempo: sul muraglione, infatti, poggiano un camminatoio e il percorso (usato anche dai veicoli) che porta al livello superiore del Poggio degli Ulivi, e mai prima di sabato aveva dato segnali di cedimento.
Una brutta sorpresa che avrebbe potuto avere esiti ben peggiori. Proprio negli istanti della frana, un atleta stava facendo riscaldamento a bordo campo, pronto a prendere parte all’incontro. Un attimo prima stava correndo all’altezza della bandierina del calcio d’angolo, un attimo dopo quella bandierina è stata sommersa da parte della collina, compresa la vegetazione che il terreno sgretolato si è portata dietro. Praticamente, salvo per miracolo. A raccontare l’accaduto
Daniele Galli