Città Sant’Angelo. Tragedia sfiorata, sabato pomeriggio, al Poggio degli Ulivi. Il muro di contenimento alle spalle di uno dei campi del centro sportivo è franato durante una partita di calcio: un giocatore è scampato per miracolo alla colata di fango.
Poteva allungarsi, nel peggiore dei modi, l’elenco degli incidenti attribuibili a Medea, la violenta perturbazione che ha flagellato l’intera regione per due giorni. Tra edifici allagati e strade inondate, in tanti sono stati a rischiare conseguenze anche gravi. Lo sa bene uno dei calciatori che sabato pomeriggio era al Poggio degli Ulivi per una partita di calcio. Il noto centro sportivo di Città Sant’Angelo, dove fino alla passata stagione si allenava anche il Pescara, ospita tantissimi campionati amatoriali e dilettanti e partite amichevoli. Sul campo 3, il primo ad essere stato costruito e ora rimasto a valle della collina, si stavano sfidando due squadre iscritte ad un triangolare aziendale che si disputa tutti i sabati alle 14:30. Alle 16:10 circa, al 20esimo minuto della seconda partita in programma. Il muro di terra alle spalle del terreno di gioco ha ceduto, allentato dalle piogge cadute incessantemente nelle ore precedenti, riversando una colata di fango sul terreno di gioco. Un avvenimento senza preavviso, dovuto esclusivamente alla forza straordinaria dell’ondata di maltempo: sul muraglione, infatti, poggiano un camminatoio e il percorso (usato anche dai veicoli) che porta al livello superiore del Poggio degli Ulivi, e mai prima di sabato aveva dato segnali di cedimento.
Una brutta sorpresa che avrebbe potuto avere esiti ben peggiori. Proprio negli istanti della frana, un atleta stava facendo riscaldamento a bordo campo, pronto a prendere parte all’incontro. Un attimo prima stava correndo all’altezza della bandierina del calcio d’angolo, un attimo dopo quella bandierina è stata sommersa da parte della collina, compresa la vegetazione che il terreno sgretolato si è portata dietro. Praticamente, salvo per miracolo. A raccontare l’accaduto Roberto Marchionne, in campo durante la gara con la maglia dell’Alma Cis: “Abbiamo cominciato a sentire rumori di alberi che si sradicavano e subito abbiamo urlato al calciatore dell’altra squadra, che stava effettuando il riscaldamento proprio lì sotto, di scappare”. Questione di istanti: “Con molta reattività è riuscito a correre via”, racconta ancora il giovane testimone, “mettendosi in salvo per un pelo, mentre la massa di terra, acqua e alberi veniva giù rapidamente portandosi dietro anche il palo che sosteneva la rete di protezione”. La causa dello smottamento si è palesata immediatamente dopo il distacco della collina: “Subito dopo la frana è cominciato ad uscire un vero e proprio torrente d’acqua”, aggiunge Roberto Marchionne. La partita, ovviamente, è stata sospesa e il campo chiuso al pubblico.
Daniele Galli