“Un’ottima occasione, in una logica di strategie di sviluppo di area metropolitana”, la realizzazione del nuovo stadio di Pescara: “non siamo contrari al progetto sotto il profilo strettamente architettonico, al contrario ne apprezziamo le valenze. Siamo invece molto perplessi in merito alla scelta localizzativa: le aree limitrofe alla riserva naturale della pineta dannunziana”. Questo il parere del Dipartimento di Architettura di Pescara.
“Realizzare una struttura complessa come un nuovo stadio da calcio secondo i parametri Uefa (uno stadio che contiene oltre la destinazione d’uso sportiva con annessi parcheggi, altre funzioni private ad quelle es. commerciali) in un’area così delicata come quella adiacente la pineta dannunziana – si legge – ci pare una decisione non in linea rispetto ad alcuni principi che pensavamo fossero oramai acquisiti non solo dalla comunità scientifica, ma più in generale dalla società civile”.
Le ragioni delle perplessità si riassumono in quattro punti che riguardano “altrettanti paradigmi delle nostre discipline scientifiche”: consumo di suolo zero, rigenerazione urbana, aspetti paesaggistici e ambientali, aspetti ecologici. I dubbi del dipartimento sono tutti relativi alla location: “Qualsiasi intervento edilizio consistente – si legge ancora – per quanti sforzi si possano fare per dissimularne l’impatto ambientale interferirebbe inevitabilmente con i delicati equilibri paesaggistico ambientali della pineta. La qualità ecologica della pineta (già allo stato attuale fortemente indebolita) potrebbe essere messa in crisi da una sua ulteriore ‘insularizzazione’: circondata da spazi artificiali possono venir meno le necessarie interrelazioni con gli ambiti naturali circostanti”.
L’area per il nuovo stadio, dunque, “non può essere la delicata area retrostante la riserva naturale pineta dannunziana, vocata invece a fondamentali funzioni di ‘zona cuscinetto’ ambientale”. Il dipartimento si chiede se esistano “localizzazioni alternative” e se siano state valutate tutte le possibilità, sottolineando che “ci sarebbe piaciuto discutere di scenari progettuali alternativi”.
Ricordando che “le incognite che gravano sull’ipotesi di realizzazione dello stadio della pineta sono ancora molte” e sottolineando di non aver “intenzione di fermare nessun processo di sviluppo”, il Dipartimento di Architettura auspica “che queste nostre riflessioni siano ascoltate con spirito costruttivo, nella consapevolezza dei ruoli di ciascuno: il ruolo dell’Università è di supporto scientifico e di stimolo culturale, il ruolo dell’amministrazione pubblica è quello di assumersi la responsabilità delle decisioni”.