Pescara. L’incidente probatorio per accertare le dinamiche dei soccorsi adottate negli istanti immediatamente successivi al malore che colse Piermario Morosini saranno fondamentali per l’inchiesta per omicidio colposo aperta dal tribunale pescarese nei confronti di tre medici.
Sarà l’incidente probatorio ad accertare eventuali imperizie nelle dinamiche dei soccorsi apportati a Piermario Morosini, calciatore del Livorno colto da malore il pomeriggio del 14 aprile sul campo dell’Adriatico, durante la partita di calcio contro il Pescara. Valentina D’Agostino, pm che ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo, ritiene rilevante procedere alla ricostruzione pratica dei fatti, in quanto “potrebbero ricavarsi elementi fondamentali”, si legge nella richiesta già inoltrata dal procuratore, “per l’esercizio dell’azione penale e per sostenere l’accusa” nei confronti dei tre indagati per il decesso di Morosini. Questi sono il medico sociale del Livorno Manlio Porcellini, quello del Pescara Ernesto Sabatini, e il medico del 118 in servizio quel giorno allo stadio, Vito Molfese. L’incidente probatorio sarà finalizzato, in particolare, a verificare se siano ravvisabili profili di negligenza, imprudenza e imperizia con riferimento alle procedure diagnostiche e terapeutiche seguite, anche in relazione al mancato utilizzo della strumentazione disponibile. Il pm, attraverso l’incidente probatorio, punta anche all’accertamento della corretta condotta che avrebbero dovuto tenere i sanitari secondo le regole che disciplinano la materia e alla verifica del nesso di causalità tra la condotta colposa eventualmente ravvisabile nel caso concreto ed il decesso di Morosini. Ora spetta al gip decidere sulla richiesta di incidente probatorio