Pescara, gestioni esterne per 6 impianti sportivi. Campi sintetici per Rampigna e Rancitelli

camposanmarco_partitaPescara. Gli impianti sportivi del Comune passano ad una gestione esternalizzata. Da martedì verrà pubblicato il bando per associazioni e società sportive interessate alla direzione di campi e palestre: 6 le strutture comprese nel provvedimento. Arriva il sintetico per Rampigna e Donati.

Non una privatizzazione, ma un’esternalizzazione della gestione: l’amministrazione comunale manterrà su tutti gli impianti il controllo ultimo, gli oneri della manutenzione straordinaria e soprattutto l’individuazione delle tariffe che resteranno ‘sociali’, ovvero basse, proprio perché gli impianti sportivi rientrano tra i servizi a domanda individuale rivolti alla città e devono restare accessibili a tutti, soprattutto alle associazioni dilettantistiche che dispongono di minori risorse. La precisazione è fatta dall’assessore allo Sport Nicola ricotta, nel giorno in cui annuncia l’affidamento all’esterno di sei impianti sportivi di proprietà del Comune.

Si tratta del Palazzetto dello Sport ‘Giovanni Paolo II’ in via San Marco, nel rione San Donato, per il quale il Comune percepirà un canone annuo pari a 800 euro; il Palazzetto dello Sport ‘Gianluca Evagelista’ di via Orfento, nel rione Villa del Fuoco, per un canone ricognitorio annuo pari a 800 euro l’anno; il PalaRigopiano ‘Fausto Scorrano’ in via Rigopiano, nel rione Colli-Villa Fabio, prevedendo un canone annuo per il Comune pari a 800 euro; poi il Campo di calcio ‘Renato Curi’, ossia il Rampigna, prevedendo, ancora, un canone di 800 euro l’anno; il campo di calcio ‘Ettore Donati’, ancora a Villa del Fuoco, con un canone annuo di 800 euro; e infine il campo di calcio ‘San Marco Evangelista’, sempre in via San Marco, a San Donato, con un canone di 1000 euro l’anno. Al bando potranno partecipare e rispondere le Società e le Associazioni sportive dilettantistiche, anche associate tra di loro, iscritte al registro nazionale delle società sportive, agli Enti di promozione sportiva, alle Discipline sportive associate Coni e alle Federazioni sportive, tutte senza fini di lucro e operanti nel territorio comunale. Una volta individuato il gestore tra i vari candidati, l’amministrazione regolerà i propri rapporti con l’Associazione sportiva stipulando una convenzione ad hoc per l’affidamento degli impianti per almeno 5 anni, e fisseremo anche il budget di gestione che la stessa amministrazione comunale intende erogare per favorire l’equilibrio economico-finanziario connesso alla gestione dell’impianto stesso, budget che comunque non potrà superare i 3mila euro l’anno.

Al Comune spetterà comunque provvedere alle spese per la manutenzione straordinaria degli impianti. In questo caso rientrano i campi di Rampigna e il Donati di Rancitelli, dove verrà installato lo stesso campo in erba sintetica già realizzato presso i Gesuiti e l’antistadio ‘Flacco’, mentre alle società-gestori resteranno le spese per l’ordinaria manutenzione. In capo al Comune resteranno anche la supervisione finale e generale circa la conduzione degli impianti, la fissazione delle tariffe per il loro utilizzo da altre Associazioni, tariffe che dunque resteranno basse e non potranno essere modificate in autonomia dai singoli gestori, e l’eventuale apertura di punti di ristoro o l’affidamento della pubblicità sonora e visiva. Inoltre il Comune si riserverà anche alcune ore per l’utilizzo degli impianti affidati all’esterno. I bandi verranno pubblicati martedì prossimo, 11 settembre, e le candidature dovranno pervenire entro le ore 13 del primo ottobre. Il 2 ottobre verranno aperte le buste. “L’affidamento all’esterno dei sei impianti ci permetterà di ottimizzare l’utilizzo del personale comunale”, spiega l’assessore Ricotta, “che, a quel punto, dirotteremo sulle strutture che non andremo a esternalizzare, ossia lo Stadio ‘Adriatico-Cornacchia’, il campo sportivo ‘Flacco’, il PalaElettra e il complesso dei Gesuiti”. Uno dei vantaggi più immediatamente riscontrabili dalle squadre sarà la maggiore elasticità negli orari di utilizzo degli impianti, che non dovendo rispettare i turni di lavoro dei dipendenti pubblici potranno essere più malleabili e adattabili alle varie necessità.

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