Penne. Sanzioni e sequestro di quasi 23 quintali di olio dichiarato extravergine di oliva senza dati sulla rintracciabilità alimentare: è il bilancio di un controllo in un oleificio di Penne eseguito dai carabinieri forestali.
L’ispezione dei militari delle stazioni di Atessa, Collecorvino e del Parco di Sant’Eufemia a Majella rientra nella “Campagna Nazionale di controlli nel settore agricolo – 2017”. In particolare, l’olio è stato trovato, sia confezionato in bottiglie da 0,75 e in lattine da 5 litri, sia sfuso in contenitori di varia forma e capacità.
Il legale rappresentante dell’oleificio, un imprenditore del posto, non ha mostrato alcun documento riguardante il Piano di rintracciabilità alimentare. Inoltre, dal Registro Telematico della ditta, presente sul portale del “Sistema Informativo Agricolo Nazionale – Sian”, precedentemente consultato, risultavano tre recipienti di stoccaggio, che avrebbero dovuto contenere una giacenza di 4.640 chili di olio extravergine di oliva, trovati completamente vuoti, mentre un altro contenitore contenente al controllo olio sfuso, non era stato affatto riportato nel Registro Telematico.
Tra l’altro, circa 500 chili di olio presente in oleificio erano in attesa di classificazione, cioé dovevano diventare a Denominazione di Origine Protetta o ad Indicazione Geografica Protetta “Aprutino – Pescarese”. Le sanzioni amministrative ammontano a 2.900 euro. “Non essendo nota la provenienza né la qualità – spiega Giancarlo D’Mato, comandante dei carabinieri forestale di Pescara – dovranno essere effettuate le relative analisi chimiche e gustative per la regolare classificazione dell’olio sequestrato, in modo da scongiurare anche eventuali truffe ai danni del consumatore”.