Pescara. Aumentano le fontane con acqua non potabile: a quelle della pineta e dei Colli si aggiungono Caserma Cocco e Parco Falcone.
Dopo l’allarme lanciato dal Forum H20, il Comune ha annunciato che la Asl controllerà tutte le fontanelle della città, per chiarire quali siano quelle da cui fuoriesce acqua non potabile. Dall’assessore Di Carlo, inoltre, è arrivata la rassicurazione circa le condutture a servizio delle abitazioni: “Le non conformità riguardano solo gli ultimi metri di tubature collegate alle fontane pubbliche”.
Ma dal Forum ambientalista non si placa la preoccupazione ed è stata chiesta alla Asl un controllo allargato alle utenze domestiche e commerciali:”Stamattina abbiamo incontrato il dirigente responsabile del settore acque in merito alla situazione dell’acqua nella provincia”, spiegano in una nota, “e proprio durante l’incontro sono arrivate dall’Arta altre comunicazione di Non Conformità per coliformi (anche se relative ad una carica batterica bassa) per ulteriori due fontanelle, quella del Parco della Caserma Cocco e quella del parco Falcone”.
“Tranne la prima, quella di una fontanella nella Pineta dannunziana il 9 settembre, relativa ai parametri ferro e manganese, tutte le altre non conformità registrate questo mese sono da riferirsi al parametro Coliformi (pre-contatore Pineta del 10 settembre; Via del Santuario; Piazza Grue; Aurum; Caserma Cocco; Parco Falcone)”, prosegue il Forum, “in un caso, via Scarfoglio vicino al pre-contatore della Pineta, la Asl ha disposto il controllo su un’abitazione vicina, risultato conforme. Negli altri casi la Asl rimanda a controlli nelle abitazioni svolte dal gestore Aca”.
“In tutto il 2016”, ribadisce il Forum per i diritti dell’acqua, “su un centinaio di controlli svolti sulle fontanelle di Pescara la Asl ha riscontrato solo una non conformità per coliformi (Piazza Grue) mentre questo settembre 2017 si sta contraddistinguendo per diverse non conformità ravvicinate nel tempo. Alcune delle fontane interessate hanno un flusso continuo (Aurum) e tra di loro sono diverse per momento di installazione (alcune sono recenti), frequenza di utilizzo. E’ difficile immaginare quindi un fenomeno di contaminazione puntiforme per tutti i casi rilevati. Per queste ragioni abbiamo sollecitato la Asl a predisporre un proprio campionamento attraverso l’ARTA presso le utenze domestiche e commerciali. Inoltre abbiamo chiesto alla Asl di comunicare adeguatamente i risultati e le modalità di controllo attuate, anche per valorizzare il lavoro svolto finora.