E’ allarme cinghiali a Castiglione a Casauria dove una trentina di esemplari, con alcuni cuccioli, si presentano ogni sera in cerca di cibo. Gli animali hanno già distrutto un orto e un vigneto, e le invasioni ormai si verificano anche nelle ore diurne.
È stato Paolo Di Pasquale, titolare dell’azienda agricola omonima, a lanciare l’allarme, dopo che i cinghiali gli hanno devastato alcune coltivazioni. L’agricoltore teme per la propria incolumità fisica e per quella dei familiari, considerato che i cinghiali si avvicinano notevolmente all’abitazione, occupano la strada e gli hanno anche ammaccato l’automobile. “Questa situazione va avanti da circa un mese – dice Di Pasquale – e le visite dei cinghiali si ripetono ogni sera, all’incirca alle 22 e alle 2”. Ma come dimostrano le foto, gli animali selvatici hanno cominciato a scorazzare anche dopo l’alba, “Ho cercato di fronteggiare le incursioni posizionando un filo elettrificato”, aggiunge Di Pasquale, “ma orto e vigneto ormai sono persi e il problema riguarda anche altri, non solo a Castiglione ma a Pescosansonesco”. L’uomo ha chiesto aiuto alle istituzioni e, oltre al sindaco Gianmarco Marsili, è stato interessato del problema l’assessore provinciale Mario Lattanzio. “Anche quest’anno – spiega Lattanzio – la Provincia di Pescara ha attivato il piano di selecontrollo, finalizzato ad abbattere (nei periodi in cui la caccia è chiusa) quegli esemplari che producono danni alle colture. Quello dei cinghiali è un problema molto sentito e anche di una certa entità, considerato che in un anno sono stati rimborsati danni all’agricoltura per 260mila euro (i fondi sono della Regione) e peraltro questa cifra copre solo una parte delle perdite subite. Ci sono però dei vincoli e dei limiti ben precisi a cui ci dobbiamo attenere – dice sempre Lattanzio – perché i selecontrollori non possono agire nei centri abitati. Abbiamo raccolto subito l’Sos lanciato da Di Pasquale ma trattandosi di una zona dove ci sono delle case i margini di azione sono molto più ristretti per cui mi auguro che il problema venga affrontato anche in altre sedi istituzionali e ho già chiesto al sindaco di interpellare il Prefetto Vincenzo D’Antuono per decidere le modalità di intervento da seguire e risolvere il caso. Ormai, dice Lattanzio, non è più un’emergenza legata soltanto alle colture ma c’è un rischio per l’incolumità pubblica ed è opportuno difendere i cittadini, pur senza dimenticare la tutela degli animali e dell’ambiente. Non si può rimanere indifferenti di fronte ai problemi dell’agricoltura, settore già gravemente colpito dalla siccità, per cui è bene adoperarsi tutti in fretta”.
