“Sono molto arrabbiato per questo triste epilogo, c’è modo e modo di fare le cose ed io sono stato mortificato dall’operato del sindaco Alessandrini, che è il primo responsabile di questa situazione, fin dall’inizio ha dimostrato di non essere in grado di gestire le cose e sta dimostrando un cinismo fuori dal comune“.
Così Giuliano Diodati, assessore estromesso dalla giunta comunale di Pescara, di seguito rimpiazzato con Gianni Teodoro.
“Per giorni ho ricevuto ampie rassicurazioni dal sindaco – prosegue Diodati –. A fine luglio abbiamo lavorato insieme per l’approvazione del bilancio, con l’obiettivo di far decadere tutti quegli emendamenti presentati da Teodoro, al quale oggi faccio spazio, e solo tre giorni fa ho partecipato alle riunioni con il sindaco e gli altri esponenti della giunta, per ragionare sulle deleghe da assegnare a Teodoro“.
L’ormai ex assessore svela alcuni retroscena e stamattina in conferenza stampa, dopo avere rimarcato di “non riconoscersi più nel Pd guidato da questi vertici regionali e comunali“, punta il dito contro il capogruppo Marco Presutti e contro il segretario cittadino Moreno Di Pietrantonio: “Sono loro che hanno condotto le trattative, dimostrandosi inadeguati e dilettanteschi – tuona Diodati –. Si sapeva che Presutti è molto legato all’assessore Civitarese, mentre Di Pietrantonio è molto amico di Cuzzi e aveva interesse a portare in giunta Simona Di Carlo, e il risultato è che io non ho ricevuto alcuna tutela al momento dei negoziati“.