Montesilvano. Un domino che cade: quattro gruppi, di venti persone in tutto, a dividersi lo spaccio sul territorio foggiano. Uno di questi faceva base sulla costa abruzzese, per traghettare la droga dall’Albania. La rete criminale è stata sgominata nella notte dai Carabinieri.
Montesilvano punta di un triangolo che dall’Albania portava chili di droga verso il sud, verso il Gargano e l’intera provincia di Foggia. Quello con a capo l’albanese 35enne Leonard Tresa è solo uno dei quattro gruppi che nella notte sono stati tratti in arresto su ordinanza del Gip del Tribunale di Bari, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia e con la collaborazione della Procura di Foggia. Ma le indagini, iniziate nel maggio 2006, sono state portate avanti insieme dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Foggia e di Montesilvano, con il supporto per gli accertamenti patrimoniali dal gruppo investigativo per la criminalità organizzata della guardia di finanza di Bari. Ordinanze cautelari e denunce per 20 persone. Il reato contestato a tutti, nemmeno a dirlo, quello di associazione finalizzata al traffico e spaccio di stupefacenti. Circa 4mila gli episodi di spaccio in totale accertati dagli investigatori, con 3994 capi di imputazione, per un giro di affari stimato intorno ai 600mila euro.
Quattro gruppi, collegati fra loro, che utilizzavano le stesse parole in codice e gli stessi posti per scambi e consegne, ma tutti indipendenti tra loro. Ben 136 le intercettazioni telefoniche e ambientali che hanno accertato la comune divisione degli affari su San Severo, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis e altri Comuni garganici. Ma il fornitore delle sorgenti dei tre gruppi stabili sulla piazza pugliese, Rosaria Masullo, Ciro Guerrieri e Gianco Guerrieri, era ‘Nardi’ l’albanese, residente a San Severo ma ‘emigrato’ a nel più tranquillo Abruzzo, più vicino ai canali del nord Italia. Tresa entrò fortemente nel giro quando, nel 2006, l’operazione Iago sgominò uno dei principali canali di rifornimento della rete: da allora, Tresa ha intrapreso consegne settimanali, con carichi che arrivavano fino ai 5 chili di eroina e cocaina. L’uomo gestiva il canale albanese insieme ad un connazionale domiciliato a Lecco, un complice che disponeva per i viaggi verso l’altra sponda Adriatica di un’Alfa 156 ‘pulita’, con libretto e assicurazione intestati a prestanome. Altra spalla fidata era la moglie, Luciana Cavallo, 30enne proveniente sempre da San Severo. Anche lei è finita nelle intercettazioni telefoniche, che la inquadrano tra i ruoli di rilievo dell’organizzazione. Quando i carabinieri arrestarono, il 23 novembre 2006, un uomo a San Marco in Lamis che aveva appena ritirato due pani da un chilo di eroina dalle mani di Nardi Tresa, una donna membro del gruppo telefonò a Luciana Cavallo per sottolineare la fortunata coincidenza che non l’aveva portata sul luogo dello scambio, confermandone il ruolo di corriere. La Cavallo, infatti, eseguiva spesso viaggi periodici a Pescara e Petacciato (Campobasso). Un’altra intercettazione del 29 dicembre 2006, tra la stessa donna e i due coniugi che in quel momento erano in Albania per festeggiare il Natale, ha consentito il sequestro in flagranza di 5 chilogrammi di eroina divisi in 10 pani e trasportati a bordo di una macchina a San Severo. L’indagine ha, altresì, documentato collegamenti del Tresa con organizzazioni dedite allo spaccio di eroina operanti nelle province di Brindisi, Taranto, Potenza, Cosenza, Campobasso e Pescara, a cui lo stesso riforniva la sostanza importata dall’Albania.
Dopo l’arresto della donna corriere, Nardi capì di essere sotto i riflettori degli investigatori e si spostò dalla puglia in Abruzzo, con basi a Francavilla e Montesilvano. Qui, con la moglie, prese immediatamente a ricostruire la rete distributiva, assoldando altri spacciatori locali operanti nei comuni di Montesilvano Pescara e Alba Adriatica.
Una lunga e articolata indagine preliminare, conclusa con gli arresti di stanotte, ha portato, 14 persone all’arresto in flagranza di reato, 54 denunce in stato di libertà. Sono stati sequestrati 6 Kg di eroina in pani e 59 grammi divisi in 163 dosi. Infine, la guardia di finanza ha proceduto al sequestro preventivo di un appartamento e una autorimessa in uso a Tresa e alla moglie a Montesilvano e dell’Audi A3 dello spacciatore. Altri sequestri hanno riguardato una moto Honda, un camion Iveco, un semirimorchio e un trattore Scania e una Volkswagen GOLF 2.0, per un valore complessivo stimato in 1,5 milioni di euro.
Le misure cautelari sono state eseguite a carico di:
CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE
1. TRESA Leonard, detto “Nardi”, cl.1977,
2. MASULLO Rosalia, detta “la vecchia” cl.1963,
3. GUIDA Francesco, cl. 1969,
4. COCOMAZZI Natalina, cl.1977,
5. GUERRIERI Ciro, cl.1983,
6. PARISI Michele Luciano, detto “Coccetti”, cl.1980,
7. GUERRIERI Gianco, cl.1970,
8. CAIFA Barbara, cl. 1974;
9. NOTARANGELO Nazario, detto “muzzichill”, cl.1975;
ARRESTI DOMICILIARI
10. CAVALLO Luciana Michela, cl.1982, moglie di TRESA
11. BONSANTO Teresa, detta “Terry”, cl.1986,
12. TEMPESTA Giovanni, cl.1967,
13. SPINAZZOLA Maria Rosaria, detta “Ninna”, cl. 1982,
14. DE CESARE Luigi, detto “Marco”, cl. 1977,
15. EL FAHID Andrea, detto “il Marocchino”, cl. 1980
OBBLIGO DI DIMORA
16. COSENZA Carmine, cl.1975,
17. COPPOLA Massimo, cl.1974,