Pescara. “La nuova foce del Pescara, formata dai moli che deviano il fiume e dal taglio della diga foranea nel tratto più a Nord, si tapperà presto con i sedimenti fluviali e dovrà essere dragata se si vorrà garantire la navigazione”. Lo afferma il Forum H2o, citando un “documento tecnico ufficiale allegato al Piano Regolatore Portuale; n elaborato approvato dalla Regione e, quindi, a tutti gli effetti parte integrante del Piano”.
Gli ambientalisti spiegano che “si tratta dell’analisi degli scenari di sedimentazione, sia di materiali provenienti dal mare con le correnti e le mareggiate sia di quelli trasportati dal fiume. Ebbene – osserva il Forum – le simulazioni disponibili nello studio sono inequivocabili e portano univocamente allo stesso risultato: alla foce si formerà una vera e propria barra di sedimenti. Il moto ondoso con ogni probabilità garantirà la possibilità per il fiume di fluire ma per la navigabilità bisognerà provvedere a dragaggi periodici del materiale”.
“Secondo il Piano, che noi abbiamo fortemente criticato nella sua interezza – dice ancora l’organizzazione ambientalista – nel fiume dovranno rimanere solo piccoli natanti a scopo ricreativo con i pescherecci trasferiti nella nuova darsena a Nord. Per i promotori dell’intervento in termini progettuali la questione della barra davanti alla foce può passare quasi in secondo piano. Infatti basterà che il fiume possa fluire visto che i pescherecci non dovranno più passare per questa foce. Ora però i lavori saranno limitati a realizzare i due moli e la nuova foce con il taglio della diga. Ci chiediamo come mai il Presidente D’Alfonso e i vari enti non abbiano spiegato alla cittadinanza e alla stampa cosa accadrà con la nuova foce”.
“Praticamente tutti i problemi che a parole dovevano essere risolti con il nuovo porto rischiano di essere esacerbati. Insomma possiamo ribaltare il detto: in questo caso il buco (il taglio) è peggiore della toppa (la diga). Continueremo a segnalare ed evidenziare tutte le criticità di questa operazione da decine di milioni di euro di fondi pubblici che rischia di portare a conseguenze esiziali per il porto di Pescara e per la città”, conclude il Forum.