“Il caldo e il peggioramento della condizione del letto del fiume” scrive Testa “hanno determinato l’ammassarsi di alghe e immondizia che, putrefacendosi, provocano cattivo odore e rendono imminente e reale il rischio di pericolose conseguenze igienico sanitarie”. Lo scorso anno si era determinata una situazione identica e anche allora Testa aveva sollecitato l’intervento del Provveditorato, che è competente in materia, facendo in modo che i lavori di pulizia venissero effettuati.
“La città di Pescara” conclude Testa “è già fortemente provata dal mancato dragaggio del fiume e del porto e ritengo sia fondamentale non consentire ulteriori complicazioni”.