Pescara, la rete ciclabile cittadina di Mascia non piace ai cicloamatori

ponteferrocantierePescara. L’annuncio del completamento delle piste ciclabili cittadine di Pescara, non ha creato grossi entusiasmi negli amanti delle due ruote.

“Apprendiamo con piacere la notizia del prossimo completamento della ciclabile sul lungofiume Pescara, tuttavia restiamo perplessi di fronte alle dichiarazioni del sindaco di Pescara che parla di “completamento della rete ciclabile cittadina”. Non ci risulta che ci sia in atto un cospicuo potenziamento delle piste ciclabili cittadine e tantomeno una loro interconnessione. Il completamento della ciclabile sul lungofiume e il prolungamento di quella sul lungomare sono opere pregevoli, ma non possono definirsi rete ciclabile. Una rete ciclabile dovrebbe prevedere una pluralità di ciclabili interconnesse tra loro e dovrebbe permettere a tutti i cittadini, indipendentemente da dove abitano, di poter scendere sotto casa, inforcare la bici e prendere subito una ciclabile che lo porti a destinazione, qualunque essa sia. Un cittadino che abita a San Donato o dietro la stazione o su viale Bovio o a Zanni o alla stadio in che modo dovrebbe raggiungere la ciclabile fluviale o costiera? Laddove non sia possibile prevedere una pista ciclabile, le amministrazioni hanno a disposizione altre misure a basso costo e dall’alto rendimento in termini di sicurezza stradale e attrattiva dei percorsi per chi si sposta in bici: interventi di moderazione del traffico come le Zone 30 e il controsenso ciclabile, di recente oggetto di un parere positivo del Ministero dei Trasporti”.

“A tal proposito – continua la nota – vogliamo fare un accorato appello al sindaco di Pescara e ai sindaci di Montesilvano, Francavilla al Mare, Silvi Marina, Città Sant’Angelo, Cappelle sul Tavo, Spoltore, San Giovanni Teatino e Chieti affinché trovassero un accordo per sviluppare insieme il Piano della Mobilità dell’Area Metropolitana Pescarese comprendente: Piano Traffico, quello di Pescara è scaduto e dovrebbe essere rifatto, non per capriccio, ma perché lo prevede la legge; il Piano della Ciclabilità; il Piano del Trasporto Pubblico; il Piano Parcheggi; il Piano del verde pubblico. Con l’obiettivo di ridurre, entro cinque anni, il traffico veicolare del 25%; di incrementare quello ciclisti stico del 15% e quello pubblico del 10%; di prevedere parcheggi di scambio con navette gratuite e di realizzare la continuità delle aree verdi in modo da permettere una migliore ossigenazione dell’aria cittadina”.

“Abbiamo notato ultimamente – prosegue l’appello – che ci sono state iniziative che vanno in tal senso, ad esempio lo studio urbanistico Fontanelle-Sambuceto, concordato tra l’amministrazione di Pescara e quella di San Giovanni Teatino, o il Piano strategico tra Francavilla al Mare e Ortona o il dialogo intrapreso tra la GTM e l’Arpa. Chiediamo ai nostri amministratori di iniziare a pensare un po’ più in grande, di iniziare a ragionare e a pianificare in termini di Area Metropolitana Pescarese, che per numero di abitanti è tra i venti insediamenti urbani più grandi d’Italia. Chiediamo di confrontarsi con le varie associazioni di categoria e con i cittadini, per dare vita a questo progetto che proietterebbe la nostra Area Metropolitana in una dimensione europea a beneficio di tutta la cittadinanza.”

Non solo critiche, quindi, ma anche proposte concrete, per far si che Pescara e diventi, realmente, città a misura di bicicletta.

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