Pescara. Sindacati compatti contro la variazione del bilancio del Comune che destina 1,3 milioni di euro al sociale: “Cronaca di tagli annunciati”.
Sono le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil a criticare, con una nota congiunta, “la variazione di bilancio di 1,3 milioni di euro destinati alle attività sociali che il Comune di Pescara ha approvato, secondo quanto espresso dall’ assessore Diodati, per portare a compimento tutti i servizi del piano sociale”. “Sempre secondo Diodati”, prosegue la nota, “l’Amministrazione comunale sta tutelando il sociale dando servizi a sostegno delle fasce più deboli, vecchie e nuove, ma dalla lettura della delibera consiliare di approvazione delle succitate variazioni si evince che le risorse, oggetto di variazione di bilancio, siano nazionali e regionali e destinate, con esclusione del fondo sociale regionale, a progetti specifici e non ad attività strutturali di cui ha bisogno il territorio”.
“Noi riteniamo”, incalzano le organizzazioni sindacali, “che occorra rispondere strutturalmente e non a spot, alla necessità di tutelare le fasce più deboli della popolazione”. Il 21 febbraio scorso i sindacati hanno organizzato un sit-in davanti al Comune di Pescara contro i tagli delle risorse comunali destinate al sociale: “Nella stessa data è stato sottoscritto un accordo dal Sindaco, dall’Assessore alle Politiche sociali, dal Presidente della Commissione bilancio, dal Presidente della Commissione Politiche Sociali e dall’allora presidente del Consiglio comunale in cui l’Amministrazione si impegnava a ripristinare le risorse comunali destinate al sociale nella misura di 616.874 euro, in occasione della prima variazione di bilancio prevista per il mese di marzo 2017. A distanza di quattro mesi”, rimarcano Cgil, Cisl e Uil, “nella prima variazione di bilancio relativa al sociale troviamo la beffa : infatti le risorse destinate al welfare sono fondi destinati a progetti regionali e nazionali, mentre resta il taglio alle risorse comunali apportate in sede di approvazione del bilancio 2017 e denunciate all’epoca dalle organizzazioni sindacali”
“Grazie a tali tagli restano senza risposta molte delle necessità espresse dal territorio quali servizi per gravi patologie psichiatriche”, conclude la nota dei sindacati, “servizi per le dipendenze, servizi per le neo mamme e per le giovani famiglie di immigrati oltre che fortemente ridimensionato il servizio di assistenza domiciliare per anziani e disabili”.