Pescara. Un’ora di panico stamattina in via Conte di Ruvo, dove un uomo in stato confusionale si è piazzato all’ingresso della banca Tercas con una pistola in mano. Dopo l’allarme lanciato dai residenti, la polizia ha chiuso la strada e affrontato l’uomo, che ha puntato l’arma contro gli agenti: una fedelissima replica in metallo di una Beretta calibro 9. Solo una lunga trattativa ha portato all’arresto del 54enne, fortunatamente senza conseguenze.
Una pistola davanti ad una banca fa pensare immediatamente ad un tentativo di rapina, ma il comportamento di Raffaele D’Incecco, 54enne pescarese che poco prima delle 10 di stamattina è stato avvistato dai residenti di via Conte di Ruvo, aveva fatto pensare a qualcosa di peggio. L’uomo, con precedenti per droga e sequestro di persona, è noto alle forze dell’ordine per il suo comportamento instabile e dai risvolti pericolosi.
In evidente stato confusionale, l’uomo si è appostato sul marciapiede della filiale della Tercas con una Berretta calibro 9 in mano, una perfetta riproduzione in metallo dell’arma in dotazione alla polizia che ha fatto immediatamente lanciare l’allarme al 113 da parte degli ignari passanti. A preoccupare immediatamente proprio l’atteggiamento di D’Incecco: nessun rapinatore sfodera l’arma prima del colpo in banca, mostrandosi a volto scoperto alle telecamere di sorveglianza piazzate davanti alla cabina metal detector. Le prime Volanti accorse sul posto hanno scatenato il fuggi-fuggi generale, con i passanti che si sono rifugiati nei vicini bar e portoni, mentre i nastri bianchi e rossi chiudevano al traffico uno degli stradoni principali di Portanuova. Solo quando i dirigenti della questura se lo sono trovati di fronte hanno riconosciuto in D’Incecco lo stesso uomo che nel 2001 sequestrò negli uffici comunali la segretaria dell’ex sindaco Carlo Pace, minacciandola con una pistola per ottenere la restituzione della patente sequestrata. Il profilo psichico dell’uomo ha portato i poliziotti ad instaurare una lenta e cauta trattativa per convincerlo a desistere. Attimi di tensione: impossibile per gli agenti riconoscere la pistola finta, fatta sbattere contro un muro da D’Incecco per simulare ulteriormente la fattezza dell’arma, puntata varie volte contro i negoziatori. Gesta che gli sono costate l’arresto per resistenza e minacce a pubblico ufficiale.
Dopo aver accettato la resa, il pensionato 54enne ha ammesso di non sapere cosa volesse realmente fare, confermando lo stato confusionale e chiedendo di essere accompagnato in ospedale. Ma il passaggio allo Spirito Santo è stato solo una breve tappa prima di arrivare in questura, dove è tuttora sottoposto sotto custodia per essere interrogato.
Oltre al precedente per sequestro del 2001, il pescarese è stato arrestato varie volte per droga. Nel 2008 era stato scoperto con vari grammi di hashish addosso, nel 2009 fu fermato in via Tavo dai carabinieri, dandosi alla fuga con uno scooter; bloccato, gli furono trovati 30 grammi di cocaina nelle tasche e poi 320 grammi di cocaina e 255 grammi di eroina in un garage usato abitualmente. Oltre alla droga di altissima qualità, “Spaccio solo roba buona” precisò all’epoca D’Incecco, i carabinieri trovarono polvere da ‘taglio’ e proprio una pistola scacciacani. Gli ultimi due arresti, nell’ottobre 2010, ad opera della Mobile di Chieti, che lo sorpresero in possesso di droga nell’ambito di un’inchiesta legata al ricatto di una vittima di violenza sessuale; infine, nel 2011 sempre a Chieti, quando venne ritenuto a capo di un’organizzazione criminale che riforniva di stupefacenti l’ambiente orbitante attorno al tribunale di Pescara.
Daniele Galli