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Pescara, minaccia di avvelenarsi in Municipio: Zazzetta cerca ancora casa

Pescara. Nuova plateale protesta in Municipio inscenata da Domenico Zazzetta, soggetto disagiato di vecchia conoscenza in Comune. Questa mattina, rimasto senza l’alloggio procuratogli dall’Amministrazione, ha minacciato di ingerire medicinali per ottenere una casa.

Domenico Zazzetta è una vecchia conoscenza in Comune, dove più volte ha inscenato proteste plateali e minacciato gesti estremi. Negli ultimi due anni, si è prima sporto dal cornicione della sala Consiliare paventando di gettarsi, poi ricoperto di benzina con l’accendino tra le mani durante un’assemblea dell’Aula, infine dormito per alcuni giorni in un sottoscala. La richiesta sempre la stessa: una casa dove vivere. Ma gli amministratori hanno sempre perorato la sua causa, trovandogli più volta un rifugio presso la Caritas, e perfino rimediato alcuni lavori temporanei. Ma Zazzetta, vuoi perché i suoi cani non potevano stare nei dormitori, vuoi per esuberanza di carattere, è sempre riuscito a rimettersi nei guai.

Stavolta, dieci giorni fa, una lite con un paio di uomini rumeni con i quali divideva il posto-letto nel dormitorio della Caritas, ottenuto grazie al Comune, gli è costata l’espulsione, e il Comune non riesce più a a ospitarlo negli alberghi convenzionati con il Comune stesso. Ma l’indigenza di Zazzetta non è totale, quindi non permette l’assegnazione di un alloggio popolare: non è compreso nell’elenco degli aventi diritto e, peraltro, può contare su una rete familiare di supporto, con la madre che abita a Tollo e un fratello a Pescara. “Abbiamo dato ogni genere di sostegno a Zazzetta, ma oggi, a fronte del suo rifiuto di andare al dormitorio, abbiamo le mani legate per rispetto della norma”, dice l’assessore alle Politiche sociali Guido Cerolini, “E’ evidente che il disagio dell’utente nasce ben più nel profondo, ma, in tutta onestà, il Comune ha fatto tutto ciò che era nelle sue possibilità e stiamo continuando a farlo:  il nostro ufficio dei Servizi sociali gli aveva prospettato la possibilità di un inserimento lavorativo nel canile municipale e, in virtù di tale sistemazione, la possibilità di un tipo di alloggio differenziato. Ma l’utente è andato due volte al canile e poi ha rifiutato anche tale opportunità”. “A questo punto comprendiamo il suo disagio, ma è evidente che deve anche collaborare con i Servizi sociali, pronti a garantirgli ogni genere di supporto, ma rispettando norme e regole”, conclude l’assessore.

 

Daniele Galli