Pescara. Protesta in difesa dell’ospedale S. Massimo di Penne questo pomeriggio a Pescara con un corteo che ha portato 300 manifestanti da Piazza della Repubblica in Piazza Italia, davanti al Palazzo del Governo. In testa al corteo i sindaci dei centri dell’area Vestina con la fascia tricolore.
“Chiediamo il rispetto e dignità per il popolo dell’area Vestina che ci sono stati sempre negati. È vero che non si parla di chiusura dell’ospedale, ma è altrettanto vero che ci saranno restrizioni dei servizi e delle prestazioni e questo non è giusto perché non siamo e non ci sentiamo cittadini di serie B. Per questo andremo avanti con la nostra protesta, e oggi siamo a Pescara, ma disposti ad andare a L’Aquila o Roma, se servirà”.
Fra i primi cittadini, anche il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, che ha vissuto nel suo comprensorio comunale la tragedia del 18 gennaio scorso dove una valanga ha travolto il Restort Rigopiano: “Chiediamo oggi risposte per i nostri cittadini perché non si può discutere il diritto alla salute. Vogliamo certezze da parte della Regione Abruzzo affinché questo diritto sia garantito per tutti, specie nella nostra zona, considerando che per arrivare a Pescara si impiega oltre un’ora. Il nostro timore è che ci sia uno smantellamento totale, come già sta avvenendo”.
Gabriele Pasqualone, segretario regionale della Fials, a nome dei sindacali della Sanità ha spiegato quali sono i timori: “Chiediamo che per l’ospedale S. Massimo ci sia una programmazione seria e che venga tutelato il cittadino dell’entroterra perché in queste condizioni non si può andare avanti: parliamo di un’area disagiata soprattutto per la percorrenza tra l’area Vestina e Pescara, quindi chiediamo un dialogo con la Regione in nome dei cittadini. Mancano dei reparti essenziali come quelli di Cardiologia e Oncologia per cui chiediamo risposte certe sull’assicurazione dei servizi ai cittadini”.
Alla guida del corteo, oltre al sindaco di Farindola, i primi cittadini di Penne Mario Semproni; Collecorvino, Antonio Zaffiri; Carpineto della Nora, Donatella Rosini; Civitella, Marco D’Andrea; Elice, Gianfranco De Massis, e rappresentanti dei Comuni di Montebello di Bertona, Picciano, Loreto Aprutino e Vicoli. Presenti anche i primi cittadini di due centri della provincia di Teramo che ricadono nell’area dell’ospedale di Penne: quelli di Arsita, Enzo Lucci, e Bisenti, Enzino de Febis. I sindaci sono stati poi ricevuti dal Prefetto di Pescara Francesco Provolo.
Quella di oggi, dopo alcune iniziative analoghe a Penne, è la prima protesta svolta a Pescara dai cittadini dell’area Vestina.