“La tragedia del porto sta letteralmente massacrando l’economia pescarese. Con danni che vanno ben oltre le emergenze della marineria, costretta a pagare le conseguenze di decenni di inerzie, errori, omissioni e sprechi di chi si è guardato la punta del naso, fingendo di non accorgersi di quello che stava accadendo”. La presa di coscienza di Carlo Costantini lo porta a intraprendere la strada lasciata dal dimissionario Guerino Testa; con una nota odierna, il capogruppo regionale Idv irrompe sull’emergenza portuale: “Domani scriverò a Monti, Chiodi e Albore Mascia offrendomi, ovviamente a titolo completamente gratuito, per il ruolo di commissario per il porto di Pescara”. Costantini dice basta agli “affidamenti senza gara con procedure di urgenza che si sono perpetuate per decenni, del fiume di denaro che ci avrebbe consentito di acquistare dozzine di draghe, invece che noleggiarle di continuo a peso d’oro e di tanto altro ancora avremo modo di parlarne”, e lapidario si prende la scena sul dramma della marineria: “Ora è il momento, anche per me, dell’assunzione delle responsabilità”. Detta anche condizioni, determinato a risolvere i problemi dello scalo insabbiato con soli 6 mesi, 1 anno al massimo: “Chiederò un periodo di 6 mesi di tempo, rinnovabile al massimo per una sola volta”, spiega spavaldo, “ed un vice commissario che collabori con me in rappresentanza dell’altra parte politica, Testa, Sospiri o chi decideranno loro. I poteri che occorrono li valuteremo insieme, in poche ore, se la proposta sarà valutata positivamente. Ed i soldi li faremo tirare fuori a chi è obbligato a farlo e finge di non capirlo”. “So che se la mia offerta fosse valutata positivamente, mi ritroverei tanti a remare contro”, aggiunge il consigliere dipietrista, “ma fino ad oggi è mancato proprio chi si è assunto la responsabilità di togliere i coperchi, piuttosto che di continuare a metterli. Ma sono pescarese e non posso vedere morire la mia città, dopo che per anni l’hanno rapinata”. E promette: “Lo scopo, ovviamente, non sarà quello di mettere qualche “pezza a colori”, ma di risolvere il problema alla radice”.
Una promessa anticipata dal disegno di legge presentato insieme al consigliere Pdl Sospiri per assicurare un minimo di sollievo anche ai commercianti al dettaglio di prodotti ittici freschi: “Ovviamente solo a quelli che si approvvigionavano per almeno il 60% dal pescato della marineria pescarese, con esclusione della grande distribuzione”, spiega Costantini, e conclude, “quello che si è previsto non è molto, ma è comunque sufficiente ad assicurare un minimo di sollievo a chi, seppure indirettamente, è stato messo allo stremo dalla inagibilità del porto”. Una analoga iniziativa legislativa è stata presentata a favore delle agenzie marittime.
Daniele Galli