Giovedì scorso Rancitelli, venerdì Fontanelle. In due giorni Comune e Ater hanno sfrattato 8 famiglie abusive che avevano occupato altrettanti alloggi popolari. Imponente la macchina delle forze dell’ordine scesa in campo, una forza che sembra esaurirsi dopo pochi giorni. L’intervento ‘ad orologeria’ era stato denunciato da Domenico Pettinari, segretario provinciale dell’associazione Codici, già dopo i primissimi interventi, ma stamattina pare essersi concretizzato. “Per questa mattina”, riferisce Pettinari, “era previsto l’ennesimo accesso dell’ufficiale giudiziario presso l’abitazione di un pluripregiudicato che più di una volta non ha esitato ad usare armi ed a renderle visibili, un soggetto veramente pericoloso. Si doveva procedere allo sfratto forzoso ma per eseguilo c’era bisogno della forza pubblica e nonostante l’Ater avesse richiesto con anticipo la forza pubblica necessaria, dalla questura fanno sapere che non sarà possibile fornire la forza pubblica”. “A Fontanelle dei sette sfratti da eseguire ne sono stati fatti tre”, prosegue il segretario di Codici, “ne mancano ancora quattro e tra questi quattro il più pericoloso. Ed è passata anche questa mattina, lo sfratto non si è eseguito. Il pregiudicato è rimasto in possesso della casa. Il prossimo accesso dell’ufficiale giudiziario ci sarà forse tra sei mesi, forse tra un anno Non prima. E per quel giorno il pluripregiudicato potrà sanare la sua posizione abitativa”.
“Si , è assurdo ma questa è la realtà. I cittadini di Fontanelle dovranno continuare a convivere con questa gente proprio ora che si pensava di essere arrivati finalmente a risolvere gli annosi problemi della sicurezza”, commenta Pettinari, prima di porre vari interrogativi: “Perché quando si inizia una operazione non la si porta mai a termine? Perché sono stati colpiti gli abusivi meno pericolosi e lasciati indisturbati coloro che mettono a serio rischio l’incolumità quotidiana dei residenti?”
Daniele Galli