Pescara. Nulla di fatto: il tavolo tecnico convocato oggi dalla Regione e dal ministero allo Sviluppo per la delocalizzazione delle antenne di San Silvestro è finita in bagarre, con 25 rappresentanti delle emittenti radio-tv incapaci di trovare i delegati per rendere possibile la discussione, aggiornata al 4 giugno. Intanto, la Rai si appella al Tar, ma Comune e Regione si preparano al ricorso.
Senza scampo, l’Agcom ha stabilito in via definitiva lo smantellamento delle antenne dal colle di San Silvestro, fissando a novembre il termine ultimo. E la riunione tecnica convocata oggi presso la sede della Regione in via Passolanciano a Pescara avrebbe dovuto sancire i dettagli tecnici e i tempi del trasloco; al tavolo avrebbero dovuto sedere un rappresentante della Regione, uno del Comune, un rappresentante del Ministero per lo Sviluppo Economico, uno dell’Università de L’Aquila, uno dell’Agcom, 3 rappresentanti dell’emittenza televisiva locale e 2 dell’emittenza televisiva nazionale, un rappresentante dell’emittenza radiofonica nazionale e 2 di quella locale. Invece si è trasformata in una sorta di assemblea popolare, con 25 persone partecipanti solo fra le emittenti. “Un tentativo, forse, di prendere tempo sperando di riaprire la discussione, ma tale tentativo è naufragato”, ha commentato il sindaco Albore Mascia, “ma non consentiremo a nessuno di menare il can per l’aia sulla delocalizzazione delle antenne di San Silvestro, che va fatta con tempi certi e rigorosi”.
Senza i delegati nominati, senza possibilità di discutere con chiarezza,la Regione non ha potuto far altro che aggiornare la seduta al prossimo 4 giugno, ma in quella sede sarà lo stesso Ente a nominare i rappresentanti delegati per le emittenti. Radio e tv sono già state obbligate, dal Piano nazionale di assegnazione delle frequenze, varato dall’Agcom a marzo, a togliere i ripetitori da di San Silvestro, escluso dai siti di trasmissione, spostandole entro novembre in altri siti: sono 129 quelli presenti in Abruzzo tra cui scegliere, 49 quelli più vicini all’attuale, la piattaforma off-shore, già esistente al largo della costa di Francavilla, quello individuato come preferibile dall’ateneo aquilano. Al momento di attuare materialmente la migrazione, però, i titolari delle emittenti hanno storto il muso, dinanzi al costo dell’operazione a totale loro carico; la soluzione più fattibile sarebbe quella di spostarsi tutti insieme nello stesso posto, ma intanto si cerca di prendere tempo. Comune, Regione e Ministero, anche oggi, hanno ribadito il concetto, concordando un margine temporale congruo per lo spostamento. Ma se quei termini temporali fissati non dovessero essere rispettati, scatterà la denuncia per omissione d’atti d’ufficio.
Chiaro il tentativo di riaprire il dibattito sulla legittimità dello ‘spegnimento’ di San Silvestro, vanificato dal professor Graziosi, autore del progetto di delocalizzazione sulla piattaforma off-shore: l’ingegnere ha ripetuto come non si verificheranno interferente con i ripetitori dell’altra sponda dell’Adriatico, e che alimentare antenne sul mare non farà aumentare il costo energetico.
Più determinata la posizione di Rai Way, comparto logistico dell’azienda pubblica, che si è appellato al Tar del Lazio per impugnare il Piano nazionale delle frequenze: “Una decisione che certamente non condividiamo”, commenta ancora il sindaco, “anche per rispetto delle migliaia di residenti di San Silvestro che aspettano da trent’anni di vedere le antenne lasciare il sito. Quel ricorso comunque non ci spaventa e soprattutto il Comune di Pescara si costituirà subito con i propri legali in qualità di ‘soggetti interessati’ contro il ricorso stesso”.
Daniele Galli