Pescara. Sarà interrogato domani mattina, dal gip di Chieti, Massimo Ciarelli, in carcere a Vasto per l’omicidio di Domenico Rigante. Solo in un secondo momento l’inchiesta passerà al foro pescarese.
Arrestato sabato pomeriggio, Massimo Ciarelli ha scelto di non rispondere al primo interrogatorio del pm di Pescara Salvatore Campochiaro che ieri lo ha incontrato nel carcere di Vasto. Domani mattina, invece, sarà il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Chieti ad interrogare il rom di 29 anni accusato di aver sparato al 24enne Domenico Rigante. La convalida del fermo e l’interrogatorio avverranno al carcere di Torre Sinello alle 11:00.
In questa fase la competenza dell’inchiesta spetta al Tribunale di Chieti in quanto Ciarelli, dopo 5 giorni in fuga, si è consegnato alla polizia nel piazzale dell’autogrill dell’autostrada A14 a Francavilla al Mare. Solo in una fase successiva il gip dovrebbe trasmettere gli atti a Pescara. Intanto proseguono le indagini della squadra Mobile pescarese per ricomporre il quadro sui complici di Ciarelli, i componenti del commando che la sera del primo maggio hanno teso l’agguato a Domenico e al fratello gemello Antonio Rigante, quest’ultimo scampato ad una prima sparatoria e poi alla raid riuscendosi a nascondersi nello stesso appartamento di via Giambattista Polacchi dove i 7 rom hanno ucciso l’altro ‘gemellone’. Ma come ha detto ieri il capo Pierfrancesco Muriana, la Mobile conosce già le identità degli altri e attende solo maggiori riferimenti per collocarli posizioni e ruoli sulla scena del crimine: “Chi ha visto e vuole giustizia parli”, ha detto l’investigatore rivolto ai 6 testimoni dell’omicidio.
Daniele Galli