Pescara. “Odore nauseabondo, schiuma e roba che esce da uno scarico fognario a poche centinaia di metri dal mare”: questa la denuncia, corredata da un filmato, di Augusto De Sanctis (Stazione Ornitologica Abruzzese) sulla situazione di Fosso Vallelunga.
Due i video postati su Facebook poco dopo le 20, girati dall’ambientalista dalle sponde del piccolo corso d’acqua che sfocia sulla spiaggia di Pescara Sud, dove solo pochi giorni fa è stato rimosso il divieto di balneazione.
De Sanctis, insieme ad alcuni passanti, sbalordisce al pensiero dei residenti costretti a sopportare la puzza e la vista di “roba che esce dal bagno” che ha modificato colore e consistenza del fondo del fossato.
Ancor di più, però, si indigna scrivendo ciò che gli è stato risposto dalle forze dell’ordine:
Chiamato il 1515 dei Carabinieri-Forestali. Dopo 20 minuti mi richiamano dicendo che la pattuglia più vicina è a Popoli e che verranno domattina. Mi arrabbio e gli dico di chiamare i nuovi colleghi dei Carabinieri “normali”, almeno per verbalizzare e raccogliere un campione. Mi dice che richiama. Passano altri minuti e lo richiamo io. Mi dice che tanto se arrivano loro da Popoli al massimo possono fare una foto perchè non campionano! A quel punto sbotto, gli dico che un video è già online e che se non sono le forze dell’ordine a dover raccogliere le prove di un REATO non so chi lo deve fare, tenendo conto che c’è una questione sanitaria connessa alla balneazione (l’area antistante il fosso è stata appena riaperta tra mille squilli di tromba alla balneazione…a proposito, ma la norma non prevede che bisogna certificare di aver risolto la situazione alla radice?).