Pescara, aggressione neofascista: indaga la Digos

Pescara. Indagini in corso, da parte della Digos, sull’aggressione avvenuta nella notte tra sabato e domenica, davanti al circolo Arci ‘Scumm’ di via delle Caserme, a Pescara Vecchia. Ad aggredire due giovani alcune persone che si sono definite “razziste”, prima di malmenare i ragazzi e di fuggire facendo il saluto romano e inneggiando al Duce. Non a caso, l’aggressione è avvenuta davanti ad un circolo che espone simbolicamente all’entrata il divieto di ingresso a “sessisti, omofobi e razzisti”.

A denunciare per primo i fatti, ieri pomeriggio, è stato il segretario nazionale di Rifondazione Comunista, Maurizio Acerbo. I due giovani sono finiti in pronto soccorso. Ad avere la peggio è stato quello colpito con un pugno al volto: ha riportato lesioni guaribili in 20 giorni.

Le indagini degli uomini della Digos, finalizzate a ricostruire l’accaduto e ad individuare i responsabili, andranno avanti tra l’altro con l’ascolto delle vittime e dei testimoni.

Intanto, dopo l’aggressione di Pescara Vecchia e dopo la vicenda dell’omosessuale inseguito ed insultato in pieno centro giovedì sera, il sindaco del capoluogo adriatico, Marco Alessandrini, annuncia l’adesione del Comune alla Giornata Antifascista promossa dall’Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi) per il 27 maggio.

Alessandrini sottolinea inoltre che porterà la questione dei due episodi alla prima riunione utile del tavolo prefettizio sull’ordine pubblico. Il sindaco nei prossimi giorni incontrerà i tre ragazzi vittime delle aggressioni.

“Abbiamo aderito con convinzione alla Giornata Antifascista promossa dall’Anpi – dice il sindaco – e il 27 maggio, anche in occasione della Festa dei parchi, insieme ad Arci, Arcigay e a tutti quanto vorranno unirsi a noi, promuoveremo un momento di intrattenimento e riflessione sui temi dell’antifascismo, della diversità e dei diritti”.

BRACCO, GRAVE E VILE AGGRESSIONE

“Un’aggressione vile, un episodio di violenza a sfondo razziale gravissimo. La politica, a tutti i livelli, ha il dovere di far sentire la propria voce per condannare quanto accaduto. E la condanna non può che essere all’unisono. Inoltre i responsabili di questo atto riprovevole vanno subito assicurati alla giustizia”. Il Consigliere regionale di Sinistra Italiana, Leandro Bracco, interviene su quanto accaduto a Pescara davanti allo “Scumm”, il circolo Arci in via delle Caserme, dove “due persone – dichiara Bracco – colpevoli solamente di trovarsi in quel luogo per bere qualcosa e trascorrere qualche ora in spensieratezza, sono state brutalmente aggredite da due sconosciuti che dopo sono scappati facendo il saluto romano e inneggiando al Duce. Una delle vittime è un dipendente del Consiglio regionale mentre l’altro è un giovane di Giulianova”.

“Quest’ultimo – aggiunge Bracco – ha subìto la frattura dello zigomo e l’abrasione di una cornea. Botte senza motivo, una corsa in ospedale a causa di cosa? Per il delirio di due individui senza principi, in preda a chissà quale raptus di matrice razziale. È inaccettabile. E a quanto pare, nella zona dell’accaduto, il timore di questi attacchi non è nemmeno immotivato”.

“Sulla porta di ingresso del locale, infatti, compare la scritta con il divieto d’ingresso per ‘sessisti, omofobi e razzisti’ – puntualizza Bracco – come è giusto che sia nel 2017 e come ha la libertà di rivendicarlo un circolo Arci. Da quanto è emerso, ai due che si erano presentati alla barista come razzisti non è stato versato da bere. E’ stato forse questo il motivo di tanta rabbia”.

“Senza dubbio – prosegue l’esponente di Sinistra Italiana – l’esistenza di quel cartello crea fastidio come d’altronde si legge dalle conversazioni di molte persone sul web. Personalmente sono dell’opinione che quelle frasi così nette e dense di significato dovrebbero essere esposte all’ingresso di ogni locale pubblico in quanto è totalmente inaccettabile che due persone senza colpa alcuna vengano picchiate da soggetti di tale risma. Mi auguro vivamente che le Forze dell’Ordine identifichino il prima possibile questi individui. Confido inoltre nelle testimonianze dei presenti affinché sia dato presto un volto agli aggressori”.

“Esprimo la mia solidarietà al dipendente della Regione e al suo amico – conclude Leandro Bracco – e mi metto da subito a disposizione per qualsiasi tipo di iniziativa si voglia intraprendere per condannare pubblicamente questa vile aggressione”.

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