Montesilvano. Rapina, lesioni, maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate e continuate. Di questo dovrà rispondere Cristian Catana, muratore romeno di 26 anni, arrestato dai carabinieri della compagnia di Montesilvano. L’uomo viveva nei palazzi Gemelli di via Lago di Bomba e sarebbero due gli episodi incriminati.
L’ultimo si sarebbe verificato il 29 febbraio scorso quando l’uomo avrebbe picchiato violentemente un suo vicino di casa, anche lui romeno, davanti all’ascensore del condominio dove vivono. Come raccontato dagli stessi carabinieri, Catana pretendeva una sigaretta, che gli era stata negata. E a questo rifiuto, la reazione è stata terribile. Il giovane lo avrebbe, infatti, minacciato di morte e colpito ripetutamente con calci e pugni, per poi rubare le sigarette e 30 euro che il romeno aveva in tasca. La vittima (giudicata guaribile in 30 giorni per le lesioni riportate) ha raccontato tutto ai carabinieri che, una volta raggiunta l’abitazione di Catana, hanno raccolto lo sfogo dei genitori, terrorizzati dagli atteggiamenti del figlio. È stato in quel momento che i coniugi hanno rivelato che il figlio avrebbe picchiato anche il padre, non solo il 28 febbraio con due pugni, ma anche il 5 febbraio. La scena è delle più violente che si possano immaginare contro un genitore, ma non solo. Dopo aver afferrato una bottiglia di birra, il 26enne l’avrebbe scagliata contro il genitore, provocandogli la rottura del bulbo oculare destro e un indebolimento della vista. L’uomo, però, non aveva mai denunciato il figlio.