Settantotto multe da 80 euro ciascuna per un importo pari a 80 euro: questo il bilancio della mattinata del secondo giovedì di chiusura totale della città alle auto. Dalle 9:00 alle 12:00 di stamattina Pescara è stata chiusa al traffico, dal confine con Montesilvano sino al confine con Francavilla al Mare e dalla Riviera alla ferrovia. “Una seconda giornata che, senza dubbio, è andata meglio della prima”, commenta con soddisfazione l’assessore comunale alla Mobilità Berardino Fiorilli, il fautore dell’iniziativa anti-smog, “tantissimi i cittadini che hanno scelto di muoversi in bicicletta, spostandosi appositamente all’interno della maxi-isola pedonale, priva di auto che si estendeva da nord a sud”. E se tanti sono stati “anche quelli che hanno approfittato del transito veloce degli autobus, ma anche dei bus-navetta straordinari istituiti dalla Gestione Trasporti Metropolitani”, non di meno sono stati i furbetti o simil-tali. Nonostante fin da martedì scorso siano stati distribuiti a tappeto 10mila volantini in negozi, bar, ristoranti e cassette delle lettere, molti si sono presentati ai confini transennati dell’isola pedonale tentando di oltrepassarli in automobile o scooter, adducendo l’inflazionata scusa: “Non ne sapevo niente”.
Ma la scelta di Fiorilli, dopo un primo giovedì di accondiscendenza, è stata per la tolleranza zero: 94 unità operative, ossia 74 agenti della Polizia municipale e 20 volontari della Protezione civile, hanno assicurato la vigilanza dei 76 varchi, mentre alcune pattuglie in motocicletta hanno effettuato la perlustrazione all’interno dell’isola per sorprendere i ‘furbetti’. Che sono stati 78, appunto: automobilisti non autorizzati che hanno invaso la zona a traffico-zero, beccandosi una multa di 80 euro ciascuno, spesso aggravata dall’uso del cellulare alla guida o dal mancato allaccio delle cinture di sicurezza. “La chiusura riprenderà nel pomeriggio dalle 17 alle 19, e nel frattempo possiamo dirci discretamente soddisfatti della giornata odierna, anche se dovremo fare ancora meglio”, commenta Fiorilli, che se incasserà un secondo risultato negativo dall’esame dell’aria, quantomeno avrà rimpinguato le casse comunali. “Domani attenderemo l’arrivo dei rilievi dell’Arta per verificare gli eventuali effetti della giornata di chiusura sulla qualità dell’aria”, spiega l’assessore, “senza però attenderci miracoli, visto che la presenza delle polveri non dipende esclusivamente dal traffico veicolare. Per lunedì prossimo, 2 aprile, invece, ho già convocato una nuova riunione tecnica per valutare la giornata odierna e decidere come procedere, fermo restando che ho deciso di posticipare la giornata di chiusura del traffico già prevista per il 5 aprile, giovedì santo, a dopo Pasqua, come richiesto anche dalle associazioni di categoria dei commercianti”.
Sul fronte del traffico, ovvia la ricaduta sulla cinta esterna alla maxi isola, sebbene solo nelle ore di punta si siano verificati intoppi rilevanti. Qualche criticità è stata segnalata poco dopo le 9 all’incrocio tra via Donatello-via Raffaello-via Masaccio, dove qualcuno ha spostato le transenne per infilarsi in viale Bovio. Le pattuglie dei vigili hanno subito provveduto a risistemare le transenne, dove sono poi stati posizionati gli uomini della Protezione civile in postazione di guardia. A causare un incolonnamento in via del Milite Ignoto, lasciata aperta al traffico come via di fuga, è stata invece l’inattesa presenza delle squadre che stavano effettuando la potatura degli alberi per conto del Comune, problema risolto in tarda mattinata.
Fuori da Pescara, invece, la situazione sembra causare maggiori disagi: è Francesco Maragno, candidato sindaco per il Polo dell’alternativa, ad evidenziare come “Pescara ferma il traffico e Montesilvano diventa una camera a gas”. Non irrilevanti, infatti, le code che si formano al confine con la cittadina a nord del capoluogo, così come all’ingresso della circonvallazione, usata per bypassare il centro vietato al traffico. “Il comune di Montesilvano anziché sperare che i provvedimenti di Pescara non si ripercuotano sulla nostra città deve concordare gli interventi”, afferma, “serve una programmazione comune per le città confinanti altrimenti i provvedimenti spot non porteranno mai dei risultati”. Posizione condivisa anche internamente alla città dalle associazioni che prendono parte al tavolo istituito da Fiorilli; Gianluca Monaco di Terra Nostra aggiunge, in una nota, che “il blocco totale del traffico senza considerare le oltre 130mila auto che entrano ed escono dalla città non risolverà il problema. Bisogna operare in sinergia con Francavilla, San Giovanni Teatino, Spoltore e Montesilvano”. “E’ necessario che anche i comuni limitrofi cambino cultura sulla mobilità e per obbligarli a farlo sarebbe opportuno verificare il tasso di inquinamento da loro prodotto”, conclude Monaco, chiedendo pubblicamente che l’Arta istituisca centraline di controllo dei Pm10 anche nell’area metropolitana.
Daniele Galli