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Montesilvano, scuola e Avis per una gioventù socialmente responsabile

Montesilvano. Responsabilità sociale: questo il messaggio chiave che il protocollo d’intesa che Avis e Ufficio scolastico regionale hanno firmato per aumentare la sensibilizzazione giovanile alla solidarietà e al volontariato.

E’ stato firmata stamane presso l’istituto tecnico Emilio Alessandrini di Montesilvano, dove si sono ritrovati i dirigenti scolastici di tutte le scuole d’Abruzzo, i volontari dell’Avis, alunni e insegnanti,  per assistere la ratifica di un importante protocollo di intesa volto a sensibilizzare i giovani verso i temi della solidarietà e del dono del sangue, al fine di svilupparne la disponibilità all’impegno responsabile in azioni di volontariato.

Con  le firme di Pasquale Colamartino, presidente Avis Abruzzo, e di Giovanna Boda, direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale, è stata ribadita l’importanza della sinergia tra il mondo della Scuola e l’Avis per promuovere nei giovani l’esercizio della cittadinanza attiva, attraverso l’educazione alla salute, alla cittadinanza, alla Costituzione, alla convivenza civile, sociale e solidale. “Abbiamo ritenuto opportuno agevolare ed incentivare la collaborazione tra la nostra associazione e il mondo della scuola”, spiega Colamartino, “per sollecitare i giovani nell’impegno e nella vita sociale e civile. I futuri cittadini sono proprio loro: i nostri figli, i nostri studenti. È da loro che occorre iniziare per vivere, tra qualche anno, in un modello sociale ancora più solido, basato su una cittadinanza responsabile e consapevole”. “La firma di questo protocollo”, ha aggiunto l’Ufficio IV dell’ USR in una nota, “conferma l’impegno degli Uffici Scolastici Regionali a creare nei nostri studenti, grazie anche all’apporto delle associazioni, siano esse di genitori o fondate sulla solidarietà, una sempre maggiore consapevolezza delle proprie potenzialità come portatori di valori, insieme alle loro famiglie, ai loro insegnanti e alle istituzioni stesse. Il modo migliore per fare i cittadini è quello di esserlo, in prima persona”.

 

Daniele Galli