Dragaggio, Testa chiama ‘l’appello corale’. Partono le lettere a Monti

testaPescara. Per cercare di dare una scossa al problema dell’insabbiamento del porto e accelerare l’avvio delle operazioni di dragaggio, il commissario straordinario Guerino Testa ha invitato istituzioni politiche e civili a “levare la voce” verso il Presidente del Consiglio e i ministri di Ambiente e Infrastrutture, con una lettera che richiama senza mezzi termini ad un’assunzione generale di responsabilità.

“Urge un appello corale al Governo, per affrontare in maniera decisiva la vicenda con il presidente del Consiglio dei Ministri, i ministri dell’Ambiente e delle Infrastrutture e il Prefetto Gabrielli, e la mia voce è la prima a levarsi in tal senso”. E’ il passaggio conclusivo della lettera che oggi il commissario straordinario per il dragaggio del porto di Pescara Guerino Testa ha inviato ai parlamentari abruzzesi, alla Giunta e al Consiglio regionale, al sindaco e al presidente della Camera di commercio di Pescara. Carta e penna, Testa si assume ancora una volta la propria responsabilità su quanto accaduto al porto negli ultimi mesi in cui è stato delegato all’emergenza, ma rilancia a gran voce: “Tutto ciò accade come se la questione del dragaggio del porto di Pescara fosse una questione solo e soltanto mia e di pochi altri, come se il porto fosse una struttura di interesse esclusivamente commissariale e come se la marineria di questa parte dell’Adriatico fosse avulsa rispetto ad altre, e lo stesso si dica di tutti gli operatori commerciali che lavorano attorno al porto. E invece ricordo che le attività economiche legate allo scalo sviluppano migliaia di posti di lavoro e decine di milioni di euro di fatturato”.

“Oggi siamo ad un nulla di fatto”, si arrende davanti all’evidenza Testa, “Dopo il lungo balletto dei dati sulle analisi del materiale da dragare nella darsena, nessuno sa ancora se in questa parte del porto ci sia o meno il Ddt e l’Istituto Superiore di Sanità non si è ancora pronunciato a riguardo, pur avendo da venti giorni a disposizione un campione da esaminare (altri laboratori hanno analizzato 16campioni in 5 giorni)”. “Probabilmente il nodo sul Ddt non sarà mai sciolto, e non mi stupirebbe affatto”, ammette sconsolato il commissario”, passando ad indicare i doveri dell’Arta, “è indispensabile, a questo punto, che le istituzioni tutte dicano chiaramente se l’Arta può continuare a svolgere analisi sul materiale da dragare, considerato che l’attività di questa Agenzia è stata messa seriamente in discussione dall’Ispra, ed è urgente che il sottoscritto venga messo in condizione di dragare il porto, con i fondi necessari e con strutture tecniche adeguate”. Da qui l’invito all’appello corale per soccorrere la lunga agonia dello scalo cittadino: “Altrimenti si dica, altrettanto chiaramente, che non si vuole e non si può salvare il porto”, conclude senza mezzi termini Guerino Testa.

Confcommercio: urge commissione d’inchiesta. Il primo ente a raccogliere l’appello di Testa è stata la Confcommercio, ai ministri dell’Ambiente Corrado Clini e dei Trasporti e Infrastrutture Corrado Passera, sollecitando l’intervento del Governo e la costituzione di una commissione d’inchiesta. “Come ormai tristemente noto”, si legge nella nota, “il progressivo accumularsi di detriti e sedimenti non consente più la navigazione neanche a barche di piccolo cabotaggio. Questa situazione determina l’impossibilità di accesso da parte della flotta peschereccia, di navi e/o aliscafi che garantivano precedentemente il collegamento con la Croazia”. La Confcommercio parla di “danni ingenti sia dal punto di vista commerciale che turistico, senza contare il possibile e immaginabile rischio di esondazioni e straripamenti in caso di piogge persistenti”. “Tuttavia, nonostante le varie analisi e controanalisi”, prosegue la nota, “lungaggini burocratiche e continui rimbalzi di responsabilità non hanno a tutt’oggi permesso di avere una risposta univoca in merito alla eventuale presenza di Ddt nelle acque del Porto. Anzi, da quanto appreso dagli organi di stampa, sembrerebbe che l’Ispra – che avrebbe dovuto fornire i risultati definitivi entro lo scorso 5 marzo – abbia richiesto altro tempo per ulteriori e non meglio identificati approfondimenti”. Nell’invocare un intervento diretto del Governo, per “sollecitare la più rapida soluzione alle problematiche esposte”, la Confcommercio pone sul tappeto alcune questioni: “Se le analisi dell’Arta, da cui non si rilevano tracce di sostanze dannose, non vengono ritenute attendibili, mettendo quindi in dubbio l’affidabilità e la capacità dell’agenzia, il presidente della Regione Abruzzo Chiodi dovrebbe procederne alla chiusura”. Ma ce n’è anche per lo stesso Commissario straordinario: “Se Guerino Testa non dispone di poteri sufficienti, o nonostante le tante strade percorse non sia ancora riuscito a trovare soluzione alla problematica, dovrebbe a nostro avviso rimettere l’incarico, e/o trasferirlo ad altra autorità”, critica l’unione dei commercianti. E infine, “dal momento che l’Ispra nonostante sia da diverso tempo in possesso di analisi e controanalisi, ancora non risulta in grado di esprimere un giudizio definitivo”, la Confcommercio chiede la costituzione di una Commissione d’inchiesta del Governo per fare piena luce sulla questione.

 

Daniele Galli


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