Traffico di stupefacenti: cinque arresti tra Pescara e Foggia. Sequestrato oltre un chilo di droga

polizia_di_statoPescara. Alle prime luci dell’alba di questa mattina, gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Pescara, in collaborazione con i colleghi di Foggia e sotto il coordinamento del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, hanno arrestato cinque persone ritenute, a vario titolo, coinvolte in un florido traffico di sostanze stupefacenti, destinate ad essere smerciate sulla piazza della provincia abruzzese.

L’hanno chiamata “Operazione Persistenza” ed in manette sono finiti Roberto Martelli, pescarese di 32 anni, Christian De Sanctis, 22 anni, di San Giovanni Teatino, Alessio Spinelli, pescarese di 34 anni, Silvana Di Rosso, pescarese di 39 anni, e Carmine D’Apote, 46 anni di Sannicandro Garganico, tutti in carcere su disposizione del gip di Pescara, Maria Michela Di Fine.

L’indagine, condotta dal Sostituto Procuratore Gennaro Varone, ha mosso i primi passi all’inizio dell’anno scorso e ha riguardato complessivamente 11 persone.

Grazie anche al supporto delle numerose intercettazioni telefoniche avviate è stato possibile sequestrare, tra eroina e cocaina, più di 1 Kg di droga.

Nel corso delle indagini sono stati, inoltre, arrestati in flagranza di reato Pietro Grilletto, 69 anni e sua moglie Maria De Gregorio, 51 anni, domiciliati a Lesina (Fg), entrambi incensurati, sorpresi dagli uomini della Mobile di Pescara lo scorso 26 giugno lungo l’autostrada A14 mentre si accingevano a consegnare al Martelli, per conto del D’Apote, un chilogrammo di eroina, e Marco Maurizio Di Marco, pescarese di 55 anni, arrestato il 24 febbraio del 2011 dopo essersi rifornito dalla coppia Spinelli – Di Rocco di dieci grammi di eroina e venti di cocaina.

martelli_robertoLe indagini hanno evidenziato il ruolo di spicco del Martelli nel traffico di sostanze stupefacenti interessante il territorio della provincia pescarese.

L’uomo, inoltre, è accusato di aver ceduto, insieme a sua moglie G.D. di 29 anni, diversi quantitativi di eroina e cocaina ad un loro conoscente, sulla cui posizione sono tuttora in corso approfondimenti.

Martelli è risultato poi in contatto con De Sanctis, soggetto in grado di mettere a disposizione degli indagati sim card intestate a terzi ignari, poi utilizzate per le conversazioni “riservate”.

Era stato lui stesso, in una comunicazione intercettata, dopo aver chiesto al De Sanctis di fornirgli quattro schede telefoniche, a schernire gli investigatori dicendo all’amico “… così metto quattro schede, perchè siccome gli piace ascoltare li facciamo ascoltare meglio con quattro schede! Gli piace cacciare i soldi allo Stato … con quattro schede mi sentono di più …

Nonostante le accortezze, il Martelli non era riuscito ad evitare che gli investigatori ascoltassero la contrattazione con il D’Apote, soggetto gravato da precedenti anche specifici, con il quale, parlando apparentemente di “cocomeri” (effettivamente il Martelli ha un negozio di frutta e verdura a Pescara), si accordava per l’acquisto di un chilogrammo di eroina.

La consegna, che doveva avvenire per mano degli “insospettabili” coniugi Grilletto – Di Gregorio, non è andata a buon fine grazie alla operazione di polizia del 26 giugno scorso e all’arresto della coppia.

Avendo perso il “carico”, Martelli, evidentemente preoccupato che gli investigatori potessero risalire a lui, sospettando che le sue conversazioni con il D’Apote fossero state intercettate, aveva messo in scena una pantomima che, nelle sue intenzioni, avrebbe dovuto convincere gli investigatori che lui ed il D’Apote proprio in cocomeri erano soliti fare “affari” comuni.

Così aveva incaricato sua moglie di recarsi in Puglia e di acquistare lì alcuni cocomeri, in modo tale da accreditare, in caso di controllo della vettura da parte delle forze dell’ordine, la versione di un semplice commercio di frutta.

Peccato che i cocomeri trasportati dalla donna fossero solo cinque (e non i “quintali” di cui si parlava nelle conversazioni intercettate in tempi non sospetti), numero veramente esiguo e certamente non idoneo a spiegare il perché della necessità di un acquisto a centinaia di chilometri di distanza, palesando il tentativo di sottrarsi ad indagini stringenti.

Il De Sanctis è a sua volta gravemente indiziato di aver venduto e ceduto dosi di cocaina a due giovani del posto.

La coppia Spinelli– Di Rocco, che ha utilizzato per i propri traffici illeciti utenze telefoniche fornite sempre dal De Sanctis, è accusata di aver ceduto dieci grammi di eroina e venti di cocaina al Di Marco, arrestato in flagranza di reato dalla Squadra Mobile dopo essersi recato nella loro abitazione.

 

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