La lapide di corso Vittorio, restaurata di recente, grazie al taglio del 20 per cento dell’indennità dell’assessore alle Tradizioni Cittadine Paola Marchegiani, è stata il luogo della cerimonia alla quale hanno partecipato le associazioni combattentistiche e d’arma, le autorità civili e militari, una delle classi V della scuola primaria Ignazio Silone, il sindaco Marco Alessandrini e lo storico Licio Di Biase.
“Il 4 maggio del 1917 Pescara viveva uno dei primi bombardamenti e io ho voluto celebrare il ricordo delle vittime perché quella data fu molto sentita dalla nostra popolazione di allora, è un giorno che ci appartiene e che deve essere inserito fra quelli che la città deve ricordare – ha detto la stessa Marchegiani – La targa restituisce la memoria di quel bombardamento: 5 velivoli austriaci ci colpirono, due le ipotesi del senso dell’operazione. La prima vede la strategia di colpire Piano D’Orta e Bussi dove si producevano materiali per l’industria bellica avversaria. La seconda ipotesi, che mi viene suggerita da Antonio Bini, uno studioso di storia e delle nostre origini, arriva dal francese Gabriel Faure che nel suo libro di viaggi, Pellegrinaggi Italiani, raccontò anche il suo passaggio a Pescara e vide in quelle bombe un’azione contro d’Annunzio e il suo irredentismo”.
Il restauro è stato eseguito da Giorgio Mori, docente della cattedra di Restauro presso l’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, aiutato da due collaboratori che sono rimasti a Pescara quattro giorni e mezzo per effettuare il lavoro.