Pescara. La festa di Sant’Andrea si farà: è l’impegno lanciato oggi dal sindaco Albore Mascia. Il primo cittadino si impegna in prima persona, assieme a un comitato ristretto di laici e religiosi, a mediare con la parrocchia per evitare che la storica cerimonia con i fuochi d’artificio e gli stand enogastronomici possa scomparire sotto la minaccia della cirisi economica.
Oggi è stato costituito un comitato ristretto che, oltre al parroco Padre Costante Baron e ai componenti del comitato festa, vedrà anche la presenza istituzionale del sindaco Luigi Albore Mascia, dell’assessore al Commercio Gianni Santilli e del presidente della Commissione Commercio Antonio Sabatini. L’impegno, di fronte a Padre Aldo ai componenti del Comitato Feste tra cui Riccardo Padovano e Massimo Camplone, è che si lavori per “trovare la giusta mediazione tra le esigenze della parrocchia e quelle del territorio”. Un nuovo incontro è stato convocato per il prossimo 27 marzo, mentre il sindaco annuncia che nei prossimi giorni scriverà una lettera all’arcivescovo di Pescara-Penne Monsignor Tommaso Valentinetti.
La possibilità di cancellare la storica ricorrenza di Sant’Andrea è stata avanzata in una lettera inviata al sindaco dal parroco della chiesa di Sant’Andrea Padre Costante Baron e dal consiglio parrocchiale. Nella missiva il parroco, pur sottolineando l’importanza della festa, una delle grandi manifestazioni civili-religiose più attese dalla cittadinanza di Pescara e della regione, ha sostenuto che l’evento aveva “perso il suo carattere religioso divenendo sempre più festa godereccia e dispendiosa, di difficile gestione, facendo crescere sproporzionatamente i costi”. Il parroco ha dunque sentito la necessità di effettuare un atto forte quale richiamo alla sobrietà vista “la congiuntura economica che tutto il paese sta vivendo, in cui vengono chiesti e imposti alle famiglie grandi sacrifici, con una disoccupazione giovanile dilagante, che richiede a tutti scelte coraggiose di nuovi stili di vita”, rifacendosi anche a un richiamo che in tal senso giunse dall’arcivescovo Monsignor Antonio Iannucci, oltre quindici anni fa.
“La Festa di Sant’Andrea a Pescara si farà”, esordisce Albore Mascia, “sarebbe un delitto privare i pescaresi di quella che è più di una tradizione, ma un momento di comunione, di condivisione, di aggregazione, che lo scorso anno ha richiamato oltre 60mila persone ogni sera. Certamente sarà compito anche delle Istituzioni contribuire a restituire al momento religioso il suo ruolo da protagonista, ma non consentiremo la scomparsa della ricorrenza, anche nei suoi aspetti un po’ più ‘profani’, che però per la città rappresentano un indotto economico di proporzioni importanti. Sicuramente rientra tra le prerogative del parroco decidere, eventualmente, di sospendere la parte più ‘profana’ della ricorrenza, ma da sindaco della città non posso non esprimere il mio disappunto per tale eventuale decisione, un provvedimento che investe tutta la città”.
Il Comitato Festa ha manifestato la possibilità di unificare la festa di Sant’Andrea alla Regata dei Gonfaloni per risparmiare anche sui costi. “Scriverò una lettera indirizzata all’arcivescovo Monsignor Valentinetti e al Consiglio parrocchiale di Sant’Andrea in cui chiederò formalmente di rivedere la decisione”, annuncia il sindaco, “e chiedere che la festa si celebri, non solo la festa religiosa, ma anche quella popolare che fa parte della storia della marineria. Sono convinto e credo fermamente che la festa si farà, sarebbe un delitto cancellarla, specie dopo che lo scorso anno si è celebrato lo storico gemellaggio tra Borgo Marina nord e Borgo Marina sud, con la banda che ha aperto la festa sfilando a sorpresa, tra gli applausi, lungo le vie della Marina sud, per poi tornare a nord, un invito alle due sponde della città a unirsi per celebrare insieme quello che è il protettore di tutti i pescatori”.