Pescara. Parlano i 6 ambientalisti indagati per le proteste contro il taglio degli alberi: “Atto intimidatorio dal Comune”.
Sono Massimo Melizzi (Presidente Pescara Punto Zero), Loredana di Paola (Forum h2o), Caterina Artese, Simona Pieramico, Junio Araneo e Raffaello Caiano (Spaziopiù) i 6 attivisti denunciati dall’amministrazione comunale di Pescara per “interruzione di pubblico servizio” a seguito delle proteste inscenate durante le vaste operazioni di taglio di pini e pioppi della scorsa estate. Un reato penale che prevede da 1 a 5 anni di reclusione.
“Se ci fosse una norma che impedisse lo scempio del patrimonio pubblico”, dicono oggi in una nota, “forse saremmo orgogliosamente colpevoli di interruzione di pubblica devastazione. Il nostro atteggiamento e comportamento è stato sempre ispirato al più alto valore civico, ci riteniamo infatti cittadini consapevoli, non sudditi deferenti”.
“Una brutta pagina per Pescara”, commentano, “Con questo che crediamo essere un atto intimidatorio, si crede forse di spaventare e scoraggiare le persone alla partecipazione?”.
“Tutte le nostre ragioni”, ribattono, “sono oggi confermate dalla stessa amministrazione comunale che, grazie alla nostra battaglia di protesta, ha dovuto rinunciare al taglio di tante piante. Come pure si è palesato che non vi era la somma urgenza, invocata per giustificare la vasta operazione di tagli, visto che il procedimento era di ben tre anni prima”.