Pescara. La rivoluzione della sosta in città prende il via con la creazione di 2mila 800 parcheggi spalmati nelle principali strade cittadine, di cui 300 concentrati nella zona del centro. Per far fronte alla mancanza di aree dove lasciare l’automobile, l’amministrazione guidata da Luigi Albore Mascia ha pronto un nuovo piano della sosta.
Il Piano nasce in collaborazione con la ditta Sisplan di Bologna che si è aggiudicata l’appalto. A presentare i dettagli è stato questa mattina in una conferenza stampa l’assessore alla Mobilità Berardino Fiorilli, assieme all’ingegnere Antonio Dell’Erba della Sisplan di Bologna, la ditta che ha redatto lo studio, e al Dirigente del settore Mobilità Fabrizio Trisi.
La realizzazione di 2mila 800 parcheggi sarà accompagnata da una differenziazione delle tariffe di sosta, in modo da ridurre il costo dei ticket nelle ore di minore afflusso e incentivare l’uso di spazi come le aree di risulta.
Compresa nel piano c’è la Ztl scattata ieri nell’intera zona del centro cittadino e che sarà pienamente operativa, sanzioni comprese, dal prossimo 19 marzo.
Tra un mese ci saranno novità anche per i residenti di corso Vittorio Emanuele: chi abita lungo la strada potrà parcheggiare gratuitamente l’auto, mentre i non-residenti potranno parcheggiare con disco orario al massimo per 60 minuti. “Il Piano della sosta”, spiega Fiorilli, “parte sostanzialmente dalla fotografia dell’esistente e ci dice che il primo problema della nostra città è la sosta selvaggia: nell’ora di punta le auto rilevate in divieto di sosta rappresentano il 10 per cento del totale e tra le auto in divieto sulle direttrici principali, ossia sui grandi assi di attraversamento, il 18 per cento sono in doppia fila: tradotto in numeri, la Sisplan ha individuato nell’ora di punta circa 2.800 auto in divieto di sosta, dunque più del 10 per cento del totale, e di queste 2mila 200 erano in doppia fila sull’intera area urbana; nelle strade principali, come corso Vittorio Emanuele, le auto in divieto erano 1.140 e di queste 842 erano in doppia fila”.
“Un’auto in sosta selvaggia su un asse principale è un doppio problema perché interferisce con il transito dei mezzi pubblici con un abbassamento della velocità commerciale”, ha proseguito l’ingegnere Dell’Erba, “e nel piano si suggerisce l’ipotesi di contrastare tale fenomeno tramite l’impiego degli ausiliari del traffico, ossia parcheggiatori con il potere di comminare le sanzioni. Abbiamo esaminato innanzitutto la situazione in cui versa ogni singola strada della città, con la valutazione della sosta diurna e notturna. Poi abbiamo valutato gli interventi di programmazione che poggiano su uno studio attuabile e praticabile e che prevedono opere immediatamente realizzabili nell’arco dei prossimi due anni”.
Dopo aver redatto la classifica funzionale delle strade, il Piano si è focalizzato su due problemi: la dotazione infrastrutturale della città in termini di disponibilità di parcheggi e la richiesta della sosta. Dall’analisi del Piano emerge che la congestione del traffico e della sosta non è concentrata solo nel quartiere centro-nord, ma anche nel centro-sud della città, compresa l’area circostante l’ospedale, e per risolvere tale criticità occorre puntare su una politica integrata della mobilità, ossia trasporto pubblico, parcheggi pertinenziali, car pooling. E ancora nel Piano si offre la possibilità di classificare alcuni quartieri come aree di particolare interesse urbanistico, ossia comparti urbani dove non è obbligatorio prevede spazi per la sosta libera e attivare tutte le azioni possibili finalizzate a contrastare situazioni di congestione introducendo limiti alla circolazione, realizzando isole ambientali e incentivando il trasporto pubblico locale.
Ci sono poi strade di viabilità secondaria che potrebbero divenire strade-parcheggio, come via Diaz, via Settembrini o via Gioberti, recuperando almeno 2-300 posti auto. E nell’esame del rapporto tra domanda e offerta è emerso che a Pescara occorrono almeno altri 2mila 800 posti auto spalmati sull’intero territorio cittadino, 300 nella sola zona del centro. E ancora si suggerisce di differenziare le tariffe della sosta: ad esempio sulle aree di risulta è evidente che i parcheggi sono presi d’assedio essenzialmente nella giornata del sabato, dalle 17 in poi, mentre la domanda è debole nel corso della mattinata. A questo punto si potrebbe ipotizzare una riduzione del ticket nel corso della giornata, per incentivare l’uso di quegli stalli, aumentando invece il costo nel pomeriggio.