Trasporti, ripristinati i treni notturni a Pescara

stazione_pescaraPescara. A partire dal 4 marzo saranno ripristinate le fermate a Pescara dei treni notturni Lecce- Bologna, con arrivo alle ore 2.38 e partenza alle 2.40, e Bologna-Lecce con arrivo alle ore 3.43 e partenza alle 3.45. I treni erano stati soppressi da Trenitalia lo scorso dicembre, per effetto dei piani di razionalizzazione dei servizi.

“Dopo le proteste di tutti” ha spiegato l’assessore regionale ai Trasporti, Giandonato Morra “con l’assessore delle Marche e fino a coinvolgere il Molise e la Puglia, abbiamo continuato a lavorare in silenzio ma tenacemente, sollecitando con i vertici di Trenitalia, Fsi e del Ministero, un’attività di confronto basata su proposte concrete. Il ripristino delle fermate dimostra che abbiano avuto ragione a chiedere di essere ascoltati, nell’ottica di orientare i nostri interlocutori a comprendere che se l’Unione europea si muove verso la prospettiva di una macro regione Adriatico-Ionica, sarebbe incomprensibile e anacronistico, sul piano infrastrutturale e trasportistico,penalizzare un’area dalla forte vocazione di raccordo. E’ chiaro che ci troviamo tutti di fronte ad uno scenario nuovo, dentro il quale deve integrarsi, come elemento dinamico, la forte rappresentanza dei territori”. Per Morra questo però è un primo risultato: “Continuiamo a lavorare e aspettiamo a breve un incontro con l’amministratore delegato di Trenitalia, per discutere delle fermate di altre stazioni abruzzesi”.

 

luigi_albore_mascia2Il commento di Luigi Albore Mascia. “Il ripristino dei collegamenti ferroviari notturni è una vittoria di tutti gli Enti, Regione, Comune e Provincia in primis, che hanno lavorato per due mesi incessantemente, senza sosta, per contestare i tagli decisi lo scorso dicembre da Trenitalia senza alcun preavviso e senza discutere tale scelta con gli Organismi locali. Da domenica prossima Pescara tornerà a essere scalo notturno per il Lecce-Bologna, ma non consideriamo chiusa la partita, perché abbiamo già sollecitato il ripristino di tutte le corse, dimostrando con i fatti la rilevanza dello scalo adriatico. Continueremo dunque quel dialogo aperto lo scorso gennaio con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il 10 dicembre scorso, alla vigilia dell’entrata in vigore dei nuovi orari dei treni, con la cancellazione completa delle linee notturne, abbiamo inviato un telegramma urgente nel quale abbiamo contestato l’assurda decisione della società Trenitalia di sopprimere le corse ferroviarie notturne e di ridurre i collegamenti giornalieri di passaggio nella Città di Pescara sulla linea Adriatica. Una scelta organizzativa incomprensibile che avrebbe creato, come puntualmente è accaduto, insostenibili condizioni di disagio ai cittadini di Pescara, della provincia e dell’intera regione, se si pensa, ad esempio, che oggi l’ultimo collegamento per Bologna è previsto per le ore 18.17 e non ve ne sono altri prima del mattino successivo, alle ore 6.18, oppure che, dalle ore 20.38 e fino alle 13.27 del giorno successivo i pescaresi non possono partire per raggiungere le mete a sud del capoluogo adriatico. Le nostre Amministrazioni hanno espresso sconcerto per ilcomportamento inopportuno e arrogante della società che, nell’assumere un’iniziativa di tale rilevanza e impatto sociale, non ha ritenuto di interpellare e confrontarsi con le Istituzioni preposte alla cura degli interessi collettivi coinvolti, anche per valutare le ripercussioni della stessa sul territorio di riferimento o possibili soluzioni alternative. Pertanto abbiamo chiesto l’immediata sospensione dei provvedimenti adottati e un incontro con i vertici della società Trenitalia per tutelare gli interessi e la dignità del nostro territorio che, peraltro, costituisce uno snodo fondamentale nello scenario dei trasporti nazionali, per la sua collocazione geografica strategica, anche nell’ambito dei collegamenti con la Capitale e con i paesi dell’area balcanica”. Lo scorso 5 gennaio è giunta al protocollo del Comune, indirizzata al sindaco Albore Mascia, la risposta dell’Amministratore delegato di Trenitalia, Vincenzo Soprano, il quale ha spiegato che “I treni Notte e gli Intercity rientrano nel ‘Servizio Universale’ che comprende quei treni di media e lunga-percorrenza che per poter essere effettuati necessitano di un corrispettivo, definito nell’ambito di un Contratto di Servizio, in quanto presentano un conto economico negativo. E’ pertanto lo Stato, rappresentato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – si legge nella replica dell’ingegner Soprano -, che definisce, nell’ambito del Contratto di Servizio con Trenitalia e tenendo conto delle risorse economiche di cui dispone, la quantità e la qualità dei collegamenti di ‘Servizio Universale’ da effettuare, coprendo con appositi corrispettivi la differenza tra i ricavi da traffico e i costi di produzione certificati. Per i treni inseriti nel Contratto di Servizio con lo Stato,  nel 2011, Trenitalia ha registrato una perdita complessiva di rilevante entità, circa 134milioni di euro, nonostante i corrispettivi, derivante principalmente dalla forte contrazione dei ricavi, conseguente al calo della domanda, soprattutto nel segmento Notte. Pertanto per il 2012, in assenza di disponibilità economiche aggiuntive da parte dello Stato considerata l’attuale congiuntura economica, sulla base delle indicazioni del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, è stato definito un programma di rimodulazione dei collegamenti di Servizio Universale che, in estrema sintesi, per la direttrice adriatica, ha previsto l’attestamento sull’hub di Bologna dei collegamenti Intercity ‘Giorno’ e Intercity ‘Notte’ della Puglia da/per il Nord, e la soppressione di una coppia di Intercity Notte, Milano-Taranto-Reggio Calabria e viceversa. Nell’ambito di tale riorganizzazione – si legge ancora parlando del ‘caso’ Pescara -, non è stata assegnata la fermata di Pescara ai collegamenti notturni in transito nelle ore centrali della notte, in considerazione delle frequentazioni assolutamente inconsistenti registrate in passato in questa fascia oraria”. “Ovviamente – ha ripreso Mascia – abbiamo subito contestato la replica dell’Amministratore Soprano ricordando che eratroppo facile razionalizzare un servizio strategico fondamentale, come quello offerto dalle Ferrovie, limitandosi a ‘tagliare’ corse e collegamenti senza uno studio approfondito che, se c’è stato, non abbiamo avuto modo di vedere e oggi i tagli operati sulle ferrovie hanno prodotto solo il rischio di perdita di posti di lavoro e disagi per gli utenti-passeggeri, oltre che danni sull’intero indotto locale che gravita attorno ai collegamenti ferroviari notturni. A questo punto la nostra interlocuzione si èspostata direttamente sul Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e oggi è arrivato il primo risultato, con il ripristino del notturno Lecce-Bologna. Ora, come ha già annunciato l’assessore regionale Morra, andremo avanti proseguendo lungo la strada del dialogo istituzionale difendendo Pescara e le sue infrastrutture”.

 

Il commento della Cna Abruzzo. Un buon risultato che torna a tutto vantaggio dei cittadini abruzzesi, ed è frutto del lavoro tenace dell’assessore regionale ai Trasporti, Giandonato Morra. Ma che va ascritto anche alla ritrovata sinergia delle regioni adriatiche. E’ il commento positivo del presidente regionale della Cna, Italo Lupo, all’indomani dell’annunciato ripristino delle fermate notturne, per alcuni treni a lunga percorrenza, nelle stazioni abruzzesi e delle altre regioni: tappe che qualche mese fa erano state tagliate fuori dai piani di Trenitalia, suscitando proteste e levate di scudi da parte del mondo istituzionale, delle associazioni di impresa e dei consumatori.

«Finalmente – osserva Lupo – hanno prevalso una logica e una strategia comuni. A partire da un problema concreto e sentito, la macro-regione che si va delineando tra Adriatico e Jonio comincia ad avere una voce unica e obiettivi comuni, a tutto vantaggio dei territori, delle imprese e dei cittadini». «Una ispirazione – prosegue – che adesso speriamo possa essere trasferita ad altre partite decisive, a cominciare dai progetti sull’Alta velocità di Trenitalia, che attualmente tagliano fuori un pezzo del territorio italiano lungo centinaia di chilometri compreso tra la Romagna e il nord della Puglia». «Il nodo delle infrastrutture, a cominciare dal futuro del trasporto su rotaia – conclude il presidente regionale della Cna – crediamo infine debba e possa rappresentare uno dei capitoli prioritari della nuova agenda politica messa a punto dal Patto per l’Abruzzo e dal presidente Chiodi».

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