Pescara, rischio esondazione: il piano d’emergenza della Protezione civile

fiumelivello61111Pescara. Visto il crescente allarme per l’esondazione del fiume Pescara, aggravato dallo scioglimento della neve caduta copiosa nelle ultime settimane, la città corre ai ripari: argini rialzati e sponde a tenuta stagna, oltre all’istituzione di squadre d’emergenza.

Un vertice, convocato stamattina dalla Protezione Civile cittadina, ha messo nero su bianco i provvedimenti da mettere in atto in caso di esondazione del fiume Pescara: un pericolo sempre più concreto data l’ondata di maltempo che, con la mole straordinaria di neve caduta, farà innalzare notevolmente il livello delle acque con i primi disgeli. L’assessore Berardino Fiorilli ha incontrato, quindi, tutte le istituzioni coinvolte da una eventuale emergenza: Provincia, Capitaneria di Porto e Genio Civile della Regione Abruzzo.

Misure da mettere nero su bianco ancor prima di ipotizzare la condizione d’emergenza, per evitare di incappare nei disagi verificatisi durante la neve delle scorse settimane. “Non vogliamo suscitare allarme tra la popolazione, considerando anche le buone condizioni meteorologiche che stiamo registrando negli ultimi giorni”, ha detto Fiorilli, “ma è evidente che la nostra città, facendo anche tesoro dell’esperienza del 1992, deve essere pronta ad affrontare ogni genere di evenienza: considerando le abbondanti nevicate dei giorni scorsi, e il prossimo scioglimento delle nevi, associati al mancato dragaggio del fiume, non possiamo escludere un’eventuale esondazione”.

Il Piano anti-esondazione. Il Piano ricalca sostanzialmente le aree che, in occasione dell’esondazione del ’92, furono ricoperte dal fiume, modificato secondo i cambiamenti del territorio e dei nuovi insediamenti, il centro commerciale di Megalò, a Villareia, che nel ’92 non c’era, o all’attuale insabbiamento del fiume, con il porto meno capace di far defluire il corso dell’acqua. Il programma è stato riportato in un Protocollo d’intesa inviato a tutti gli Enti-attori odierno per integrare il documento, per individuare mezzi, risorse e uomini da coinvolgere, e per la relativa sottoscrizione. La Protezione civile ha individuato, quindi, 15 eventuali punti di criticità lungo l’intero corso del fiume, con particolare attenzione alla parte più a valle, maggiormente ricca di abitazioni e strutture commerciali dove ci sono insediamenti residenziali e attività commerciali di notevole richiamo, come nel centro storico, zone che, in caso di allerta, dovranno essere subito attenzionate.

Le istruzioni alla popolazione. Oggi il Centro Idrografico sembra sia in grado di fornire un preavviso anche di 4 ore su una possibile piena del fiume, un tempo più che sufficiente per adottare misure per fronteggiare l’evento, quindi delle sirene, di prossima installazione in città, verranno attivate come misura di preallerta per la popolazione. Quando si sentirà il suono della sirena, i cittadini capiranno, ad esempio, di dover spostare, entro un’ora al massimo, le proprie vetture eventualmente lasciate in sosta nei parcheggi delle due golene, nord e sud. Alla Capitaneria di porto spetta il compito della messa in sicurezza dei pescherecci per evitare che, quelli fermi nel porto canale, vengano trascinati via dalla piena, mettendosi di traverso e creando un’ostruzione sotto i ponti. Allo scattare dell’allarme le popolazioni residenti lungo l’argine dovrebbero essere invitate ad allontanarsi o, perlomeno, a sistemarsi nei piani più alti delle abitazioni, mentre verranno chiuse al traffico le strade che rischiano di essere invase dall’acqua per impedire l’accesso a chiunque. “Ovviamente queste sono le misure a immediata scadenza”, spiega ancora Fiorilli, “per le soluzioni a lunga scadenza abbiamo già previsto la realizzazione e installazione di porte automatiche a chiusura stagna da sistemare, ad esempio, nel varco che dal parcheggio della golena sud porta direttamente in via delle Caserme, in via Orazio, o a ridosso del ponte Capacchietti, senza dimenticare il progetto già in itinere di rifacimento degli argini, collegato alla costruzione del Ponte ex Camuzzi, ma parliamo di interventi importanti che però richiedono gare d’appalto e tempi più lunghi”. Il prossimo 29 febbraio una nuova riunione verificare le adesioni al Protocollo d’intesa presentato oggi.

 

Daniele Galli


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