Ieri mattina Mirko Iacomelli, responsabile cittadino di CasaPound Italia, è stato raggiunto da alcune segnalazioni in merito al parco fluviale. Dopo un rapido sopralluogo le voci di una possibile devastazione dell’area, da poco riqualificata dai militanti del movimento, sono state confermate. “È inammissibile uno scempio del genere – afferma in una nota Iacomelli – soprattutto dopo la recente bonifica della zona ad opera di CasaPound“.
“Lampioni divelti, panchine e cestini della spazzatura sradicati di netto, tutte le strutture in legno proiettate a terra tramite l’ausilio di alcune funi – continua la nota – Un gesto brutale ed ottuso, probabilmente dettato da odio ideologico verso il nostro movimento per l’opera di riqualificazione da noi compiuta, ma che ha finito per colpire tutta la cittadinanza, privata della possibilità di fruire di un’area pubblica. Il tutto, nella più totale certezza di impunità, visto che l’accesso al parco è possibile ad ogni ora del giorno e che manca qualsiasi vigilanza”.
“Questa è pura barbarie – termina la nota – e CasaPound ne ascrive la responsabilità sia ai vandali, esecutori materiali di questa ignominia, sia alle autorità competenti, allertate già da tempo sulle condizioni precarie del parco fluviale e, vista la riluttanza nell’accogliere le rimostranze del nostro movimento, colpevoli di aver favorito la scorribande di quattro teppistelli scappati di casa”.
“Il parco fluviale non è di proprietà del Comune di Pescara, bensì della Provincia, ed è quindi evidente che Casa Pound si sta rivolgendo all’interlocutore sbagliato”, precisa il vice sindaco Antonio Blasioli, “è pur vero che il Comune ha tanti problemi con i parchi cittadini, spesso oggetto di incomprensibili e inaccettabili atti vandalici, distanti anni luce da ciò che auspicheremmo come amministrazione per le nostre aree verdi. Stiamo combattendo questo flagello con una maggiore presenza dei Vigili urbani, con la chiusura di tutti i parchi, cosa che prima mancava ed ora c’è grazie alla collaborazione di associazioni, LAAD e al servizio di una cooperativa che lavora con Attiva. Inoltre, presto (settembre) favoriremo la gestione degli stessi, che significa una maggiore attenzione e controllo, grazie alla recente modifica che l’assessore Di Pietro ha apportato al regolamento dei parchi, favorendo in capo a chi deciderà di gestire un’area verde la realizzazione di piccole strutture in legno di un massimo di 32 mq, o comunque proporzionata alla grandezza del parco, per incentivare l’appetibilità alla gestione (come avviene per il Parco Villa Sabucchi e per Villa De Riseiis). Iniziative che stiamo portando avanti con convinzione e nella speranza di rendere sempre più godibili i nostri parchi, ma nulla possiamo fare per quelle aree che non sono di nostra competenza, esattamente il Parco citato, meglio individuato come parco fluviale. Colgo invece spunto da questa segnalazione per invogliare quella cittadinanza attenta, da cui riceviamo decine di esempi ogni giorno, a vigilare assieme a noi. Mai potremmo vincere una guerra che ci vede soli contro l’inciviltà. Abbiamo bisogno di mettere in risalto gli esempi positivi, quelli di chi considera la cosa pubblica come una cosa propria”.