Si tratta di un’area industriale che può ospitare fino a 24 insediamenti produttivi per una superfice di circa 1.500 mq, un’area non “classica”, con capannoni e reticolo viario, ma ecologicamente, oltre che economicamente, sostenibile.
L’idea è quella di mettere dei “paletti” stabilendo dei criteri (la cavistica è ad esempio completamente interrata) per andare avanti ed essere di indirizzo alle aziende che vorranno insediarsi non solo a costi bassi, ma anticipando anche la direttiva europea che prevede che, entro il 2020, le aziende producano le energie che consumano. D’altronde gli insediamenti di consorzi APEA già esistenti in Italia ed in Europa confermano un risparmio di risorse (luce-acqua-logistica etc….) del 20% medio rispetto agli insediamenti industriali tradizionali.
Il progetto è stato predisposto dal CER (Consorzio Emiliano Romagnolo) che si è aggiudicato, a seguito di procedura ad evidenza pubblica, la gestione dell’area. L’amministrazione comunale ha deciso di azzerare gli oneri di urbanizzazione per le aziende che si insedieranno in forma associata nei 24 siti e che potranno usufruire anche dei benefici della deroga 87.3.c.. Verrà inoltre creata una area polifunzionale comune ove insediare uffici e strutture per evitare di creare inutili doppi o creazione di location che poi risultino inutilizzate.
“Sono state completamente urbanizzate, grazie a dei finanziamenti regionali e al cofinanziamento del Comune – spiega in proposito D’Ottavio – , delle zone che consentiranno di contenere 24 lotti nei quali si insedieranno aziende che godranno per questo di una sorta di certificazione ambientale facendo dunque in modo che diventi nota non solo l’azienda ma anche il “sistema stesso di azienda”.
Importante la proposta dell’associazione C.N.A. di utilizzare il Confidi come garanzia per l’ accesso al credito a favore delle aziende che decidono di insediarsi. Bruno Visioni, responsabile CER per il progetto APEA, conferma come l’intento principe sia quello di “evitare di consumare il territorio, con l’ auspicio che si riesca a generare ricchezza indiretta attraverso la creazione di strutture collegate (bar-ristoranti- etc.), d’altronde l’area vuole in definitiva favorire la presenza di imprese innovative incentivando anche nuove assunzioni sul territorio”.