Pescara. Mentre la nave-draga Gino Cucco se ne va, il porto rimane con i suoi problemi, acuiti dalle ultime mareggiate che hanno reso il fondale ancora più una trappola: due imbarcazioni sono rimaste intrappolate all’imboccatura dello scalo e costrette a virare verso Ortona per scaricare il pescato. E la marineria annuncia l’esposto alla Procura.
È ripartita ieri con rotta per Chioggia la draga Gino Cucco, arrivata nel porto di Pescara il 7 dicembre scorso e posta sotto sequestro il 12, pochissime ore dopo aver iniziato il dragaggio della darsena commerciale, per ordine della procura antimafia de L’Aquila. Ddt nei fanghi da scaricare in mare: questa la ragione, secondo le analisi svolte dagli inquirenti, del blocco delle operazioni e del lungo parcheggio della nave ingaggiata dalla ditta veneta che si era aggiudicata l’appalto per il dragaggio, la Gregolin. Giorni e giorni ferma a Pescara, la Gino Cucco e il suo armatore hanno subito solo danni, causati prima dal lavoro non svolto, e poi, la scorsa settimana, dalla rottura degli ormeggi a causa della mareggiata che hanno fatto urtare il bastimento contro le banchine, e solo lo scarico dei fanghi ‘incriminati’ per alleggerire lo scavo e permettere alla nave di ripararsi all’interno del porto canale, con il fondale ormai ridotto all’osso, hanno evitato sciagure peggiori.
Ora la Gino Cucco, già dissequestrata, è ripartita per Chioggia, dove gli armatori avevano preso precedenti impegni da assolvere dopo i 50 giorni di operazioni previste a Pescara. Ma il fondale rimane all’osso, e la scorsa notte due pescherecci di ritorno dalla battuta di pesca hanno rischiato di incagliarsi all’ingresso dello scalo commerciale: macchine indietro tutta e rotta verso Ortona, per scaricare la merce. La colpa, stavolta, sarebbe delle mareggiate degli ultimi giorni che hanno accumulato ulteriori detriti sul fondo; ma la marineria, tornata in acqua dopo giorni di sciopero, supera ogni volta un ennesimo livello di esasperazione e, non escludendo manifestazioni di protesta estrema, la sezione locale dell’Associazione Marinai annuncia l’esposto alla Procura per “prendere le distanze” dalle istituzioni coinvolte in un’empasse ormai sfociata nell’assurdo: tutti in attesa dei risultati delle nuove analisi ordinate dall’Ispra dopo il vertice tenuto a Roma tra gli ambiti ministeriali, l’Arta e il commissario straordinario Guerino Testa.
Daniele Galli