Pescara. Le discariche di Colle Cese, a Spoltore, e Casoni, a Chieti, sono in via di esaurimento. Entro il mese di marzo le istituzioni locali dovranno individuare soluzioni alternative per garantire la continuità del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, evitando di portare la città e la sua provincia in emergenza.
Nelle scorse settimane il Comune di Pescara ha ricevuto una comunicazione dalla Deco Spa, la società titolare delle due discariche di Colle Cese, a Spoltore, e di Casoni, a Chieti, che fa capo ai fratelli Ettore Ferdinando e Rodolfo Di Zio, al centro di un’indagine della Procura, che comunicava all’amministrazione di Luigi Albore Mascia l’imminente saturazione delle due discariche. La lettera, che invitava i rappresentanti delle autorità locali a individuare misure alternative a breve termine, è stata inviata anche all’Attiva e ai sindaci di tutti i comuni del comprensorio.
Per cercare di scongiurare l’incubo dell’emergenza rifiuti, che porterebbe a creare un accumulo di sacchetti di spazzatura lungo le strade di Pescara e provincia così come a Napoli e in Campania, l’assessore all’Ambiente Isabella Del Trecco annuncia, per giovedì prossimo 26 gennaio, una visita presso i due impianti di Colle Cese e Casoni “per poter verificare, con i nostri occhi, la situazione reale dunque i livelli raggiunti nelle due discariche”. Subito dopo, dunque a fine mattinata, l’assessore si siederà a un tavolo di confronto con la Regione Abruzzo “per studiare tutte le strade percorribili al fine di scongiurare emergenze”. “La Attiva e il Comune di Pescara”, spiega Del Trecco, “avanzeranno le proprie proposte, quindi sentiremo il parere della Regione Abruzzo. Certo è che l’intera questione dovrà essere risolta inderogabilmente entro febbraio. Pescara già oggi conferisce solo i propri rifiuti indifferenziati a Casoni di Chieti, seguendo invece processi diversi per l’organico e gli altri materiali, grazie anche alla recente apertura della ricicleria in via Raiale”. “Ma è evidente”, conclude, “che la saturazione di Casoni comunque ci impone di individuare, in modo celere, una soluzione alternativa per non determinare un solo giorno di disagio alla città né un’interruzione del servizio. A fronte di tali considerazioni e necessità”.
Daniele Galli