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Pescara: marineria dal sindaco, barche bloccate in porto

Pescara. E’ legato all’incontro di lunedì prossimo all’Aquila con il presidente della Regione Gianni Chiodi l’erogazione del fondo di sostegno della marineria. Gli indennizzi economici per salvare dal collasso pescatori e armatori potrebbero avere valenza retroattiva e coprire così i mancati introiti legati all’emergenza dragaggio degli ultimi mesi.

Il doppio vertice a porte chiuse di questa mattina in Comune si è concluso con la promessa di un incontro istituzionale con i rappresentanti della Regione. Mentre un centinaio di operatori portuali e marinai attendevano gli esiti della riunione con i rappresentanti del centrodestra e degli operatori portuali nella sala consiliare di Palazzo di Città, le sorti della marineria venivano discusse da uno scarno numero di rappresentanti istituzionali: il sindaco Luigi Albore Mascia, i consiglieri del Pdl Lorenzo Sospiri e Armando Foschi e una piccola delegazione di armatori, tra cui gli infervorati Francesco Scordella e Mimmo Grosso.

Al termine dei 45 minuti di discussione in Comune, il sindaco incontra la parte restante dei pescatori e degli armatori. Ancora una volta in privato. Da quello che si è appreso al termine dell’incontro, è stata programmata una nuova riunione lunedì prossimo nel capoluogo per discutere dell’assegnazione o meno degli ammortizzatori sociali e dei tempi e delle modalità di erogazione della somma. Niente di certo si sa riguardo alle cifre da mettere a disposizione della marineria: “Dipende dalla disponibilità economica della Regione”, assicura il sindaco Mascia, “stiamo vagliando diverse ipotesi per risarcire i pescatori dei ritardi per il mancato dragaggio. Anche che il fondo abbia valenza retroattiva”.

Intanto nella finanziaria regionale è stato messo in bilancio lo stanziamento di un milione di euro per il dragaggio del porto di Pescara. La cifra servirà a incrementare la quantità di materiale da dragare oppure sarà destinata a coprire l’incremento dei costi per l’eventuale trasporto in discarica, in caso le nuove analisi sui fanghi dovessero certificare la presenza di pesticidi e Ddt e rendere quindi definitivo lo stop allo sversamento in mare.

In attesa del vertice di lunedì prossimo all’Aquila con Chiodi e Febo, la marineria pescarese è ferma. Le barche sono tutte ormeggiate sulla banchina del porto. Nessuno è uscito in mare per la consueta battuta di pesca. Dopo la protesta di ieri mattina, i documenti di bordo dei 56 pescherecci sono ancora negli uffici della Direzione marittima. In queste ore i marinai promettono nuove forme di protesta per sensibilizzare la popolazione e la classe dirigente sulle pessime condizioni del porto pescarese. Non si escludono manifestazioni eclatanti come cortei e blocchi stradali, così come avvenuto a giugno scorso.